1,nessuno&centomila

Giornali.


Seduti al tavolo di un bar, coppetta in una mano e cucchiaino nell'altro.Due giornali che leggiamo e ci scambiano lasciando intendere una certa intesa, una calma arrendevole una confidenza che solo anni e anni passati l'uno accanto all'altra possono dare.Chi ci vede ormai ha capito che non siamo una coppia, anche se stiamo sempre insieme, anche se dividiamo ogni cosa.Ma i gesti quotidiani oggi son più pesanti, ci si guarda di sfuggita, come se il fantasma della lontananza fosse intrappolato negli occhi dell'altro.E forse in fondo è così.Prima di venire da te mi son chiusa in macchina in un parcheggio semideserto, all'ombra di un albero a buttar giù due righe su un quaderno.Come se tutto il bene che ti voglio si potesse spiegare a parole, come se bastasse scriverti un "ciao" per annullare le distanze che ci separeranno.E parliamo di tutte le cazzate possibili e immaginabili solo per non dirci quanto sentiremo la mancanza.Poi il momento arriva, stavolta stranamente sono io la più "concreta" forse perchè son più abituata agli addii anche se a queste cose non ci si abitua mai.Mi avvicino per abbracciarti mentre tua madre ci guarda da lontano...e mi accorgo che sei più alto di quello che credevo, mi accorgo che forse in questi 10 anni non ti ho mai abbracciato.Tu ti sciogli e ti volti per nascondere quella piccola lacrima che vorrebbe scendere, ma..ormai sei un uomo....sì sei un uomo ormai...ed io dovrei essere una donna. Sono passati i tempi in cui parcheggiavi il motorino sotto casa mia e ti prendevo per il culo perchè tenevi ancora tutti e due gli specchietti.Mi avvicino alla macchina e alla fine te lo dico "vado, che mi viene da piangere" poi un altro abbraccio, più stretto, più sentito e me ne torno nei posti che tu stai per lasciare.E lo so che è solo un ciao e non un addio, che fra qualche settimana tornerai, che quando avrai preso casa sarò io a venirti a trovare e ce ne andremo al mare e mangeremo come pazzi come abbiamo sempre fatto.Ma anche un ciao a volte è difficile da sopportare.Ti voglio bene amico mio, fratello mio.in foto: la sottoscritta che prende non so che dalla macchina di Ale.Fermi, proprio in mezzo alla strada a far le foto, destinazione Siena.