1,nessuno&centomila

Parabrezza.


Mentre salivo di corsa le 4 scale che poi portano ai citofoni l'occhio è caduto all'interno del giardino, cogliendo quel poco che si poteva cogliere attraverso l'edera appena potata.Davanti alla finestra che porta alla tua cucina la mia infanzia.Circa 18 anni della mia vita.La prima volta che ho bevuto Limoncello ero in quella cucina, era Natale e stavamo giocando a tombola. Tuo fratello che col microfono del Karaoke leggeva i numeri mettendoci mezz'ora l'uno, io e Vale a ridere davanti alla televisione e tu che non volevi bere con tua madre che ti diceva almeno d'assaggiarlo visto che l'aveva fatto con le sue mani.Avremmo avuto 12 anni e nessuna di noi 3 si è mai dimenticata quella serata.Ora tuo fratello lo vedo la sera al parcheggio ad impennare col motorino, lo stesso motorino che noi lavavamo davanti al garage stando attente a non rompere per la terza volta il parabrezza. E quante volte siamo scoppiate a ridere mentre entravamo nel portone ancora col casco in testa.Io ho fatto tutto un anno prima di te, classe '83 contro classe '84.Il motorino, la patente, la maturità.Tu mi hai accompagnato all'esame di teoria alla motorizzazione.E poi quel giorno in cui sei caduta davanti a tutti, alla casetta per fare le tessere per Carnevale.O quando abbiamo pedalato così tanto che appena scese dalla bicicletta le gambe non hanno retto e siamo cadute come due pere cotte davanti al cancello di quella villa.E tutte e due le Cult bianche, le Art io azzurre e tu...cavolo...non me lo ricordo....E il tuo giardino pieno di piante e tua madre che le curava come fossero figli e noi la prendevamo in giro, è il prato dell'altro palazzo, le partite a pallavolo e le rivalità.Giocare a nascondino la sera o a gavettoni coi secchi interi.Tu che a "occhi di gatto" volevi fare sempre la sorella maggiore e a "college" volevi essere sempre Arianna.Poi le prime cotte, i primi baci, i giri in macchina.."Lo sai che vado a convivere?"E all'improvviso quell'anno in meno non aveva più significato.Un lavoro fisso, un uomo accanto, una casa da arredare.Ora ero io la più piccola.Una studentessa squatrinata, single e con una vita sentimentale o inesistente o pragonabile ad una soap opera.E' che a me non piace crescere, non voglio farlo.O almeno non così in fretta.L'altra sera a casa tua m'è mancata l'aria.Sì...siete tenerissimi insieme...ma cazzo...hai 22 anni...v-e-n-t-i-d-u-e a-n-n-i.E lava stira cucina vai alavorare prepara la cena stendi i panni, aspetta che si asciughino va a pranzo dai suoceri risparmia per la vacanza e compra lo stedino e lava i  piatti aaaaaaaaaaaaaaaiiiiiiuuuuuttttttttttooooooo!!!Vabbè...l'importante è che sei felice tu.Ti voglio bene, lo sai quanto.La mia vicina di casa, la mia compagna di vita.