1,nessuno&centomila

Post N° 556


Adoro quando il mio lago sembra diventare mare, quando la nebbia fitta non permette più di vedere le montagne e tutto sembra non aver fine.Guardare la tazzina vuota di caffè e aspettare solo che si riempia di pioggia coi fulmini che cadono sull'acqua e il rumore dei tuoni che ti fa quasi tremare.E per un attimo credere che sia inverno e immaginare tutto coperto di neve...Mischiare tempi ed emozioni.Poi correre a casa per scrivere, perchè certe cose non le puoi tenere dentro e mi squilla il telefono all'improvviso e la tua voce che mi chiede dove fanno i concerti jazz...Per tre volte è caduta la linea e per tre volte mi hai richiamato.Ritiro di corsa i panni stesi ad un sole che ormai non c'è più.E la senti la pioggia come picchia sulle persiane chiuse e sui vetri? La senti la grandine?Non lo so se mi manchi tu o quella che ero con te, so che al telefono sono tranquilla, non mi trema la voce, anche se t'ho buttato là un "Se vieni fammi sapere..." e tu mi rispondi con il solito "certo", che poi di certo con te non c'è mai stato niente.E' questo che mi piaceva: l'incertezza, il non sapere, credere, sperare, un po' come l'attesa...come volere qualcosa sperando di non ottenerla per non smettere di lottare, di giocare, di mostrarsi un poco per volta perchè quello che siamo davvero forse non lo sappiamo nemmeno noi.Scrivo senza pensare, le frasi si compongono da sole disturbate da sciocchi pensieri come "avrò chiuso bene i finestrini della macchina?".E qualche parola si perde e le sensazioni piano affievoliscono poi riprendono vita se ripenso al tuo "Un bacione bimba".Se devo dire la verità non lo so se mi manchi, mi manca sentirmi viva, continuamente messa in discussione, continuamente in conflitto, continuamente in bilico stando attenta a non cadere in facili sentimenti che i tuoi occhi dolci porterebbero erroneamente a provare.Non so come sarebbe andata se mi fossi comportata diversamente, forse, se fossi stata diversa, non sarebbe durata nemmeno un mese...Dimmelo quanto ti piaceva il mio farti sentire in tensione....tu non le vuoi le certezze, come non le voglio io, chiamala paura, immaturità, stupidità, chiamami stupida, ma era questo che ci ha fatto andare avanti per un anno intero, senza riuscire a smettere...["sai cosa penso? che tra noi sia finita quando abbiamo cominciato a pensare che fosse qualcosa di più di quel che era...""tra noi è sempre stato qualcosa di più""E cos'era?""Non lo so bimba, non lo so..."]La verità è che forse non ti voglio davvero, mi piace più continuare a desiderarti e a giocare, con un messaggio e una telefonata ogni tanto, solo per ricordare l'uno all'altra che qualcosa c'è stato, anche se non si è mai capito cosa.Non l'ho mai capito perchè forse non l'ho mai voluto sapere o ammettere a me stessa...perchè forse a modo mio ti ho amato e ti amo ancora, di una strana forma d'amore, di desiderio e passone che non vuol essere soddisfatta se non con stupide fantasie....In questo momento non lo vorrei il tuo corpo, vorrei solo le tue labbra da mordere, bagnare le mie dita con la tua saliva, assaporare per un attimo il desiderio, quello puro e poi fermarsi....perchè questo, tra noi, era qualcosa di talmente perfetto e reale da far paura...talmente reale da sembrare quasi di poterlo vedere o toccare...La foto è dell'anno scorso...o di due anni fa, non ricordo..."L'umidità avvolge le gote, con i pugni che stringono rabbia nelle tasche vuote."L.