1,nessuno&centomila

Zip.


Il giorno che arriverai ti racconterò la mia triste storia e tu mi racconterai la tua.A puntate e parole sussurrate, svelandoti particolari che credevo d'aver dimenticato.E tutti e due ci ascolteremo senza recitare il solito copione, senza fingere d'essere realmente interessati.E poi ci accorgeremo che qualunque sia stata la storia ormai non potrà più cambiare e allora rideremo in faccia al destino che ci ha fatto così diversi e simili che poi vuol dire tutto e niente.E' una questione di incastri, come i dentini delle zip che poi un giorno si rompono, che poi un giorno, disgraziatamente se ne salta uno e non combacia più niente e non sempre si può aggiustare.Il giorno che arriverai magari la mia triste storia nemmeno ti interesserà, magari ti piacerà scoprirla come me: senza domande, solo mettendo insieme i pezzi dei racconti, collegando piano nomi e episodi, senza dire mai "Ah sì... me l'avevi già raccontato", ascoltare e ascoltare per il piacere d'ascoltare il tono della sua voce che s'alza e s'abbassa, scoprire se usa sempre le stesse parole o ne cerca di nuove.Il giorno che arriverai scherzando mi dirai di smettere di mangiarmi le unghie e io scherzando lo farò, rosicchiando addirittura i tappi di plastica delle bottigliette d'acqua e poi facendoti vedere fiera le mie conquiste.Il giorno che arriverai mi verrà voglia di far l'amore nella libreria di un centro commerciale solo per aver respirato il tuo odore e ti chiederò d'andar via e tu mi dirai di resistere e poi mi prenderai per mano e mi porterai con te."Le luci dentro al buio sono andate via e l'allegria comprata è già sparita.Il giorno dopo è sempre la malinconia che spezza la magia di un'altra vita.La forza che ti lega è grande più di te, l'anello al collo si stringe sempre più;non dare più la colpa al mondo o a lei per la rinuncia triste a quello che non sei.Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi a buttar via nel niente solo il niente?Fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente.Son stanco d'aver detto le cose che dirò, di aver già fatto le cose che farò,ma è tardi, troppo tardi, piangere ormai sulla rinuncia triste a quello che non fai.Credevo l'incertezza, possibilità, e il dubbio assiduo l'unica ragione,ma quali scelte hai fatto in piena libertà? Ti muovi sempre dentro a una prigione.Non è la luce o il buio né l'ero ed il sarò, non è il coraggio che ti fa dir "Vivrò!"è solo un'altra scusa che usare vuoi per la rinuncia triste a quello che non puoi.Non voglio prender niente se non so di dare. Io e chissà chi decidono ciò che posso.Non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso e il mondo che mi vive addosso.E forse sto morendo e non lo so capire, o l'ho capito e non lo voglio dire,rimangono le cose senza falso o vero, e la rinuncia triste a quello che io ero. "Canzone della triste rinuncia.Francesco Guccininoa scrive:sei una paraculanoa scrive:allucinantenoa scrive:hai una scusa prontanoa scrive:anche per quando arrivi davantinoa scrive:al diavolonoa scrive:' sa io non dovevo trovarmi qui,noa scrive:ma soffro il freddonoa scrive:non so orientarmi[] psì scrive:bella questa....noa scrive:e gira che ti rigira[] psì scrive:mo me la segno, non si sa mai!|noa scrive:mi sono trovata quiMoglie mia... tu ne sai una più del diavolo sul serio.... ahahahah