1,nessuno&centomila

Post N° 710


Son come una vecchia brontolona che non sopporta più i rumori e un cuore che batte forte di rumore ne fa forse troppo e poi sporca con lacrime su cui si cammina sopra con scarpe sporche e le si trascina e le si spalma come fossero burro acquoso e unto.Eh sì perchè le lacrime macchiano, come il vino rosso o le pesche, non si lavano via.E, nonostante la loro consistenza, inaridiscono tanto che più passa il tempo e meno si è capaci di piangere ancora.Chissà se c'è ancora posto o se quel posto è sempre stato libero.Mi son svegliata la mattina respirando il cuscino su cui aveva dormito un uomo per rubare le ultime molecole rimaste del suo odore in una notte in cui non avevamo fatto nemmeno l'amore.Una notte, arrabbiata, mi sono alzata di scatto e rivestita velocemente dicendo con tutta calma che ormai era tutto finito e ho sentito piangere l'uomo che credevo non l'avrebbe mai fatto, non per me almeno.Nei momenti di sconforto mi son rifugiata nelle braccia di chi, col suo amore, riesce da sempre a darmi sicurezza, di chi non mi ha mai chiesto niente di più di quello che ho voluto dargli.Ho passato tre anni della mia vita con un uomo e lasciandolo nella mia vita ho sentito solo un vuoto d'abitudine.Ho pianto tutte le mia lacrime in una notte di giugno dicendo il primo "ti amo" che in quel caso significava "addio".Ma in questo momento credo di non aver provato mai niente, come se del mio cuore pulsasse solo la scorza esterna, come se poi ci fosse uno strato impermeabile oltre cui non si va.Forse non dipende dal cuore ma dalla testa: da questa specie di involucro di materia che mi porto appresso.