1,nessuno&centomila

Post N° 730


Siamo due vuoti in una stanza.Questo vedevo io, ma poi tornando a casa allungavo la mano e non ti trovavo e da vuoto diventavi oblio.La tua è la vita della occasioni colte al volo, la mia quella dei treni sistematicamente persi.Eppure qualche buco riuscivamo a riempirlo e non solo in senso fisico.Ho sempre avuto l'impressione ci fosse qualcosa di più dietro alle nostre non-domande e alle precarie certezze date per scontato per poi accorgersi che erano inesistenti.Qualcosa, forse un semplice appiglio per me che ne ho viste già troppe e te che ne hai sempre viste succedere.Tu che ti senti come una cipolla che piano viene sfogliata, io che sono un perenne naufrago in un mare senza nome.Ti chiedo scusa per il modo in cui mi sono rivestita quella notte e tu dovresti chiedermelo per non aver capito che non avevo bisogno delle tue scuse, ma solo della tua sincerità.Io che sincera non lo sono stata mai.Allora inutile pretendere.Stupita dal pensiero di te come la sera che m'hai preso per mano per le vie del vecchio borgo e m'hai baciato come fossi cosa preziosa, come fossi solo tua.Quando mi chiedevi dov'ero avrei voluto risponderti che ero lontana, dove i sensi riposano e non s'incendiano al solo pensiero, al solo profumo.Ripararsi dalla pioggia sotto il piccolo arco della rocca e lo senti che sono lontana e capisci che ne avrai di filo da torcere fino a quando non ci siamo arresi all'evidenza.Forse, almeno stavolta, avrei dovuto lottare.Invece ho aperto la mano e ho lasciato andare l'ultimo tratto del filo di quell'aquilone che era già lontano, tanto da faticare a vederlo.Poi l'ho ripreso, tenendolo solo con due dita indecisa sul da farsi, ma testarda nella mia insicurezza.E adesso quel filo è impigliato nell'albero dei miei desideri, da qualche parte, sul mio cammino...resta da capire se avanti o indietro....