1,nessuno&centomila

Post N° 790


Sono rimasta a guardarle dalla vetrina, come se mi dovessi nascondere. All'improvviso D. ha detto qualcosa e dentro me si è rotta una diga, un flusso indescrivibile di immagini che non saprei trasformare in parole.Una vita intera passata insieme,il primo bacio il motorino la patente laprima volta le prime volte al pub le prime volte in discoteca le prime sbornie e anche tutte le ultime volte di ogni cosa.Le guardavo mentre si muovevano in quello spazio ristretto ed erano perfettamente a loro agio e parlavano senza pensare, senza paure, in dialetto o in italiano e la fiducia reciproca trapelava da ogni gesto, da ogni silenzio, da ogni sguardo, da ogni più piccola cosa.Non so se avete mai notato la differenza tra un amico d'infanzia e un nuovo conoscente.La differenza in noi, non in loro.La semplicità con cui ci si rapporta, le cose per cui si ride o sorride, le parole-chiave, le prese in giro, la vicinanza fisica...Le guardavo e cercavo di fissare nella mia mente ogni istante. Siamo state insieme per non più di 20 minuti e tutte e tre siamo riuscite a raccontarci tutto, ogni piccolo particolare dell'ultima settimana, passandoci la parola senza intralciare il discorso dell'altra, senza sovrastarla, senza dare poca importanza alle sue parole e ai suoi problemi.Poi L. ha versato due lacrime.Poi io so che lei se ne vergogna e allora le passo il fazzoletto senza nemmeno guardarla e lei capisce e D. intona la sua canzone preferita per farla sorridere e quella è una canzone triste e lei ride, come sempre si fa dopo aver pianto e per un attimo la vedo di nuovo felice e rimango appoggiata alla macchina senza accorgermi di aver appena assistito ad uno dei miracoli più belli sulla terra: l'amicizia.Non lo leggerai ma avevo promesso di scriverlo:Ad L. che stasera "ha sponnato o cartellò".Questo detto non lo conoscevo nemmeno io.C'è sempre qualcosa da imparare dalle mie amiche.