1,nessuno&centomila

Post N° 854


E scivolano giù dalle dita parole che non avrei voluto dire e che tu hai bisogno di sentire. Sarai come al solito costretto a leggerle perchè sai che io non so parlare.Le vorrei raccogliere tutte le parole scritte per te e poi regalartele confuse come un puzzle di milioni di pezzi, ma so già che impiegheresti troppo poco a ricomporre le frasi e a ridistribuire la punteggiatura, troppo poco che io non avrò il tempo di mettermi di nuovo al riparo da tutto l'amore che sei capace e son capace di provare. E' per questo che lo racchiudo in lettere e gli do un nome che rientra negli schemi prestabiliti delle emozioni e dei sentimenti.Credevo d'avere il coltello dalla parte del manico e invece la lama andava sempre più a fondo e con la razionalità trasformavo anche il sangue in parole che poi riassumevo in uno stupidissimo "non son capace" e lo buttavo lì come risposta ad ogni tua domanda.Tu eri più saggio e sapevi che non bisognava affatto esser capaci, ma solo avere il coraggio di provare.Ti chiamerei ora per farmi ricordare chi sono, per farmelo raccontare, ché certe volte ho addirittura pensato di esser stata creata dai tuoi gesti e sorrisi.Ti ho (ri)conosciuto la notte in cui la luna piena splendeva sul lago e noi la guardavamo brillare oltre la siepe e tutt'intorno era neve. La notte in cui l'idea di te e la realtà son diventate una sola cosa. La notte in cui abbiamo sporcato l'amore renderlo puro.