1,nessuno&centomila

Post N° 868


E non sempre mi accorgo che più cammino e più cado dentro [alla notte]e non importa se vado avanti o indietro, il buio è dovunque qui.ma non è quel buio di fantasmi e insidie, è un buio con file ordinate di lampioni dalla luce pallida e circoscritta, come tanti fatui punti di riferimento, uno uguale all'altro eppure diverso.  E illuminano a tratti una strada battuta solo da macchine in corsa verso qualcosa che forse nemmeno il pilota sa cos'è. Io invece mantengo il mio passo, niente corsa, niente affanno che se c'è davvero qualcosa di bello in serbo per me mi aspetterà, così come qualcosa di brutto che sicuramente è lì, dietro l'angolo.E allora infilo le dita nella nebbia che scende, come volessi afferrare quello che c'è oltre, quello che si nasconde là dove non vedo.E son buffi i mei gesti nel vuoto.Le mani in tasca a cercare l'accendino e poi il fumo si confonde con la nebbia, si distinguono solo per l'odore. Non c'è paura, non c'è ansia, non c'è fretta, non c'è aspettativa, nessun proggetto, nessuna meta, solo una stasi ristagnante, sembrerebbe la quiete tipica del dopo-temporale, ma il temporale non c'è stato. Sembrerebbe il mare piatto e "liscio come l'olio" prima della tempesta, ma non c'è nessun mare qui, solo un oceano di non-sensazioni, come se i sensi si fossero addormentati esausti per le troppe ore e giorni di "all'erta". Come gridare "a lupo a lupo".Passeggio ancora un po' cercando il sonno nascosto sicuramente sotto la luce di uno di questi lampioni curvi sulla strada asfaltata.Il tempo di un'altra sigaretta, di un'altra rimescolata di pensieri.Poi, al ritorno, spegnerò i lampioni, uno ad uno, come se avessero l'interruttore.I pensieri.