1,nessuno&centomila

Post N° 873


Tra le barchea pancia all'ariarauco il vento s'infilo'l'ultima boccata fortepoi le scarpe si cavo'con le mani stanchecariche di venei vestiti ripiego'Come chinon ha piu' frettaverso il mare cammino'la schiumagli si fece incontroe i suoi piedi incateno'gli occhi acquosidi tristezzaoltre quel cieloun altro cielolui cerco'Ti seguiro'...se tu lo vuoi...dovunque andrai...io ci saro'...Strinse intornoa se' le bracciapoi nell'acqua scivolo'I treni partitisenza portarci vianon si fermerannopiu' qua...finche' la certezzanon ci abbandonera'...e ancorala pioggia cadra'Il riflesso della lunanel suo solco lo guido'pallide le spalle magrecontro l'orizzonte ando'un silenzio nerocome il culodell'infernoa lui si accompagno'...Io non lo so...cosa non va...che cosa c'e'...cosa sara'...Metro dopo metrospinse il cuoree la notte attraverso'...I sogni sognaticon tanta ingenuita'marciscono in fondoa una via...finche' la pauranon ci addormentera'...e ancora la pioggia cadra'Con bracciate piu' rabbioseil suo corpo trascino'e sfido' la nebbia densache pian piano lo abbraccio'le speranze mezzeuccise dalla vitatra le onde abbandono'...Non ti amo piu'...non sono tua...che cosa vuoi...vattene via...Si aggrappo' sfinitoal suo doloreed il mare lo ingoio'..E spingi al vita ancora un passo avanti come fosse un carrettino pieno di macerie e ti sembra di andare all'indietro.Vorrei chiederti se lo vedi anche tu il cappio che è appeso, sembra l'abbiano messo lì apposta per infilarti quel tarlo nella testa. Ma preferisco trascinarmi che smettere.Potrei esplodere ma continuo ad implodere lacrime e rabbia.Non c'è più spazio dentro, le altre emozioni continuo ad appoggiarle fuori: su un tavolo, una sedia, nell'armadio con le ante scorrevoli e poi le dimentico tanto non saprei come usarle.Tutti continuano a chiedermi "e il resto?"Il resto non c'è. Non lo ricordo nemmeno più il resto.Mentre passo le dita tra i capelli sfidando l'intreccio delle doppie punte, mentre accendo la stufa per il freddo che ho l'impressione di sentire solo io. E poi a me piacciono i camini, quelli su cui ti puoi sedere e sentire il calore e l'odore del fumo direttamente sulla pelle senza nessun vetro che faccia da filtro, come nella vecchia casa.Lo senti che non c'è più aria buona da respirare? Non ne è rimasta più ed ogni respiro ormai è veleno.Non c'è più nemmeno tempo per recuperare, quando qualcosa si rompe si rompe. E l'equilibrio era talmente precario che è stata stupefacente la sua durata.