1,nessuno&centomila

Post N° 892


Quello lì è uno sguardo che ti cade giù dagli occhi e che non riesci a trattenere.Dice più di quello che volevi dire.Parla di quello che c'è sempre stato e non c'è stato mai.E le mani si muovono di nervosismo.Rimettile in tasca, come fai sempre, come faccio io.Sarebbe semplice se non fossi in ogni cosa.Fra poco non basteranno più due sole mani per contare tutti gli anni passati a rincorrersi, a superarsi, a restare indietro e, talvolta, ad incontrarsi.E noi ci prendevamo così, come si prende un treno al volo aggrappandosi con una mano sola e cercando di non cadere giù. Il rumore sulle rotaie copriva le parole che tanto non sapevo pronunciare e a volte avrei potuto anche tacere.Ma quel treno faceva tutte le fermate e ad ogni frenata scivolavamo inconsapevoli di perdersi.Poi arrivava un'altra coincidenza.Poi non sempre ci portava dove volevamo andare.A volte sbagliavo vagone, dimenticavo di timbrare il biglietto.Te li ricordi i nostri inverni?Il locale dietro la gelateria, il nostro Capodanno.Diec'anni.Siamo cambiati così tanto?"...Vorrei con te da solo sempre viaggiare, scoprire quello che intorno c'è da scoprire per raccontarti e poi farmi raccontare il senso d'un rabbuiarsi e del tuo gioire; vorrei tornare nei posti dove son stato, spiegarti di quanto tutto sia poi diverso e per farmi da te spiegare cos'è cambiato e quale sapore nuovo abbia l' universo..."-vorrei-"Non bisognerebbe mai ritornare: perchè calcare i tuoi vecchi passi, calciare gli stessi sassi, su strade che ti han visto già a occhi bassi? Non troverai quell' ombra che eri tu e non avrai quell' ora in più che hai dissipato e che ora cerchi; si scioglierà impossibile il pensiero a rimestare il falso e il vero in improbabili universi. Eppure come un cane che alza il muso e annusa l' aria batti sempre la tua pista solitaria e faccia dopo faccia e ancora traccia dopo traccia torni dove niente ti aprirà le braccia... E rimpiangere, rimpiangere mai. Come piovigginano le vecchie cose: perchè fra i libri schiacciare rose di risa paghe e piene delle spose? E buttar via un' incognita e uno scopo, trascurare il giorno dopo come se chiudesse sempre; studiar la stessa pagina di storia conosciuta già a memoria, date e luoghi impressi a mente. Ma gocciola da sempre sul bagnato, tesoriere dei tuoi giorni, di chi ha preso e di chi ha dato. E ora dopo ora e dopo un attimo ed ancora la poetica consueta è "dell' allora"... Primo, non ricordare, perchè i ricordi sono falsati, i metri e i cambi sono mutati per la spietata legge dei mercati. E' come equilibrarsi sugli specchi, ad ogni occhiata un po' più vecchi, opachi, muti e deformanti. Frugare dentro ai soliti cassetti dove non c'è quel che ci metti e mai le cose più importanti. E invece come tutti sempre lì a portarli addosso, a ricercare quel sottile straccio rosso che lega il tempo assente ed il presente e nella mente, tutto questo poi ci si confonderà, tutto questo poi ci si... Non bisognerebbe mai ricordare..."-non bisognerebbe-