1,nessuno&centomila

Post N° 924


Certe cose non bisognerebbe più toccarle, per non intaccarle.Certi ricordi di giorni felici da liceali o da studentelli delle scuole medie quando col righello dividi in due il banco con una linea di bic blu bisognerebbe fotografarli ed imprimerli così, solo così, nella mente.Certe amicizie bisognerebbe lasciarle dove sono: tra i banchi di scuola, in un saluto in un locale quando per caso ci si incontra e negli auguri per le feste comandate e i compleanni.Non saprei dire se non sei cambiata affatto o sei diventata un'altra persona.Prima di uscire avevo scritto una lettera piena di tutte quelle cose che in questi anni non ho avuto il tempo di dirti, piena d'affetto e di stima.24 anni, laurea con lode e al secondo anno della specialistica, fidanzata e fedele, felice, equilibrata.E' così che ti avevo definito in quelle righe: "equilibrio", da sempre "un punto di riferimento per me e D.".Poi, in un pub, ho scoperto perché io e D. siamo ancora "pappa e ciccia" e perché con te, invece, non ci si sentiva da una vita.Ero partita con la voglia di ascoltare invece che di parlare. Ascoltare una vita che da tanto tempo non incrociavo. Ho pronunciato al massimo 15 parole, tanto avevo D. che parlava per me e raccontava la sua e la mia vita in un paio di frasi ad effetto che la tua mente, nonostante la tua laurea in lettere, non avrebbe mai concepito.Il problema era cominciato l'anno scorso, lo so, quando con una mail hai sentenziato sulla mia storia con B. L'avevo preso come un consiglio affettuoso da un'amica d'infanzia.Poi il tuo ridere beffardo e il tuo sguardo di superiorità per me e D.Ero lì a seguire gesti e ad ascoltare parole con attenzione, come quando studi qualcuno che non conosci.Son diventata d'improvviso insofferente alle tue unghie di smalto perfetto e al tuo sorriso bianco e preciso, al tuo eloquio completamente privo di parolacce, alla tua faccia tonda.Ci sono tante cose che tu non conosci, sono cose che sui libri universitari non sono scritte, come la sofferenza, la mancanza di una famiglia unita e ricca e l'apertura mentale.Hai presente?A-P-E-R-T-U-R-A   M-E-N-T-A-L-E.Ridi pure di chi sa stare al mondo, io e D. continuiamo a vivere nel mondo reale.Elegantemente alzo il dito medio sulla tua cultura e la tua presunta superiorità.