1,nessuno&centomila

Post N° 926


Ci si ritrova per caso in un negozio di vestiti di Carnevale e si ride provando strani cappelli, noi che nel fingere c'abbiamo messo pure l'anima, ma non sempre c'è riuscito.Quelle orecchie da cane lì non ti stanno poi male, metto quelle da gatto se vuoi, così potremmo ricominciare a rincorrerci.E tutto quello che c'era da dire l'abbiamo infilato in quel cappello da tirolese che ha appena comprato quella ragazza dai capelli rossi. Poi arriva un altro pezzo di passato, quello dagli occhi azzurri e poco gentilmente mi chiede se posso cedergli il cappello da cow boy che ho appena messo in testa. Mi limito a non rispondergli chiudendomi in quell'indifferenza che lui conosce fin troppo bene.D. ride di tutte le assurde coincidenze che tingono la mia vita. Chiede consigli a B. sulla spada di Zorro e tutto diventa ancora più surreale mentre Fra' mi dice che quell'elmetto proprio non mi sta bene.In fondo è questo il Carnevale qui da noi: è il luogo del possibile, della maschera sul viso per provare ad essere un po' più sè stessi.[pezzi di un semidiscorso semiserio:"...lo sai che c'è? che quando entro lì, il martedì notte, non è come il sabato sera in discoteca, è tutta un'altra atmosfera, è come se fossimo tutti strafatti e tutti pensassimo che moriremo domani, appena spunterà l'alba...e se sapessi che domani devi morire cosa faresti?""Tutto, farei di tutto, ma in una notte e quella notte è il martedì grasso..."]Perchè certe volte il futuro non esiste, semplicemente non esiste.La vita qui finisce all'arrivo del mercoledì mattina.[Pensieri al vecchio bar:"mi fa strano essere qui, mi ricorda le domeniche pomeriggio da adolescente tutti insieme davanti a 90° minuto, quando dovevo puntare i piedi per riuscire a vedere qualcosa in mezzo alla folla...gridavo roberto baggio e sognavo del piero....quando il calcio era un po' più calcio insomma..."]