1,nessuno&centomila

Post N° 935


La strada andava verso il mare. E anche lei. "...come chinon ha piu' frettaverso il mare camminò..."Contro il vento che scompiglia capelli e pensieri che scompigliano la mente. Lo stesso vento che le portava odore di salsedine e chiusa nel suo cappuccio guardava basso, poi alto, poi davanti e di nuovo giù."...gli occhi acquosidi tristezzaoltre quel cieloun altro cielolui cercò..."Spense l'mp3 perché poteva sentirla meglio, ora, la musica: quella del mare, quell'andare e venire e infine rimanere sempre lì eppure modificare e visitare."...pallide le spalle magrecontro l'orizzonte andòun silenzio nerocome il culodell'infernoa lui si accompagno'..."L'aveva sempre invidiato lei, il mare, quel suo non arrendersi di fronte a niente, quel suo arrabbiarsi e, perché no, anche spaventare, quel suo avvolgere e restuire, quel suo guarire.Pensava ad oceano-mare di Baricco, al vecchio pittore che dipingeva il mare con il mare, perchè non c'è altro modo di coglierlo, di fermarlo. Il suo compagno di pensione, invece, pensava di averne trovato la fine, proprio là: dove l'onda si ritira. Lei, al contrario, pensava che quello era solo un nuovo inizio. Già... perché era fortunato anche in questo, il mare: poteva sempre riniziare, tutte le volte che voleva e se un'onda gli veniva male-troppo lunga o troppo corta- lui poteva subito riprovare, aveva infiniti tentativi, lui. Lei invece no, nonostante le maniche rimboccate e l'olio di gomito, le notti insonni e le meningi spremute fino a consumarle."...i sogni sognaticon tanta ingenuità marciscono in fondo a una via..."Era iniziata una leggera salita, intanto, e il muretto che le aveva fatto da paraocchi, ora, diventava sempre più basso, o forse era lei a diventare più alta.D'un tratto la spiaggia: così, all'improvviso, che lei nemmeno se l'aspettava e quasi le mancò il fiato come la prima volta che era entrata allo stadio Olimpico e alla fine dei gradini aveva guardato giù. Come un dosso quando sei in macchina." tra le barche a pancia all'ariarauco il vento s'infilòl'ultima boccata fortepoi le scarpe si cavò..."Il vento faceva danzare la sabbia e l'infilava dappertutto, anche dentro i suoi occhi, ma lei non voleva tenerli chiusi, non poteva."...le speranze mezze uccise dalla vitatra le onde abbandonò..."                     "...la schiuma gli si fece incontro                          e i suoi piedi incatenò...""...si aggrappò sfinito al suo doloreed il mare lo ingoiò..."[si ringrazia Claudio Baglioni per la collaborazione .][non è che io non ho neuroni...sono le connessioni che mi mancano!]
ringrazio anche ofixe per l'infinita pazienza!