1,nessuno&centomila

Post N° 961


Se non avessimo avuto un passato forse potremmo avere un futuro.potrei mostrarti la mia parte fragile senza sentirmi sciocca e fuori ruolo.potremmo regalarci le attenzioni che ci siamo sempre negati senza apparire ridicoli.Potremmo avere un'altra spiaggia come quella di Sant'Agostino, mentre suoni distratto una chitarra un po' scordata e sorridi bagnato di mare e di sole.Potresti portarmi di nuovo sul balcone di una casa in costruzione e farmi guardare giù le luci della vallata indicando un punto indefinito.Avremmo un altro ristorante senza musica di sottofondo per la nostra prima cena insieme improvvisata dopo il cinema mentre mi racconti i tuoi strani viaggi gesticolando e bevendo vino.Ché, se ci penso ora, mi viene in mente ogni singolo attimo e capisco che mi manchi.E' strano come sequenze infinite di immagini si fissano in mente e non se ne vanno, neanche sforzandosi di spostare l'attenzione.Potrei entrare per la prima volta nel cancello di casa tua e guardare per la prima volta il poster sul muro e le foto attaccate disordinate dappertutto, guardare quel peluches a forma di rinoceronte sulla televisione poi far l'amore di nuovo per la prima volta con la luce di maggio che invade la stanza e tremarti fra le braccia inesperta e impaurita.E stavolta dirtelo, che ti voglio bene, che mi manchi, che fisso il telefono e non ti chiamo invece di farti credere che non mi importi del tuo sparire.Se non avessimo avuto un passato potresti, forse, di nuovo guardarmi così, come quella notte in cui sembravi toccare un rotolo di seta piegato a forma di donna, come fosse solo un'illusione.Avremmo un'altra cena dopo la mezzanotte in quel locale a metà tra un pub e un ristorante dopo aver guardato una commedia in piedi, poggiati ad una fontana e torneresti di nuovo da una festa di laurea tirando fuori dalla tasca un nastrino rosso e me lo legheresti al polso e ci chiederemo di nuovo per la prima volta "quella cosa" che per la prima e l'ultima volta abbiamo fatto insieme e poi mai più.E poi mai più.Inutile:A Rimini la spiaggia com'è vuota, quasi inutile di marzo, deserta dell' estate, in ogni simbolo imbecille e vacanziera e noi, senza nemmeno un poco d' ironia, fra gusci e quarzo, ad inventare insieme primavera. Era piovuto piano e senza pause quasi fino a quel momento, picchiando sopra ai pali della spiaggia il mare si spezzava in lembi; nel ristorante vuoto il cameriere, assorto e lento, cifrava il rebus dei cumulonembi. Compiendo poi quel rito inevitabile e abusato, corremmo coraggiosi e scalzi lungo la battigia: di un verde di bottiglia era quel mare affaticato, l' aria una stanza grigia... Scoprimmo che oggi il mare lascia un povero relitto, naufragi di catrame e di lattine arrugginite: parlare era soltanto un altro inutile delitto contro le nostre vite... Parlare, poi di cosa? Di quel vino troppo freddo e un poco andato? O di quel fritto misto dato lì con malagrazia naturale? A chi è triste di suo come un limone già adoperato dà ancora più tristezza mangiar male... E dire che volevo regalarti un compleanno un po' diverso, ma in noi turisti fuori di stagione c'era tutto di sbagliato: la notte, già una cosa andata via, il mattino perso e il pomeriggio forse già sciupato... Però malgrado tutto si era stati bene assieme, così, senza un futuro, in incertezza intenerita. Pensavo: "Farlo o no? Parlare o no? Restare assieme e poi cambiarsi vita? Ma se fossimo stati un' altra coppia fra le tante avremmo trasformato tutto in quella poca gioia o avremmo litigato per sfogare ad ogni istante l' urlare della noia? Domanda forse inutile, com'era forse inutile quel giorno, da prendere così come veniva, senza calcolare il resto; ci salutammo in fretta e in fretta anch' io feci ritorno: di marzo si fa sera ancora presto...Francesco Guccini