1,nessuno&centomila

Post N° 1065


Ri-incontri (reali)Tre giorni fa ero al bar del lago a parlare del disturbo borderline di personalità, del motivo di tutti quei tagli superficiali alle braccia."Sentono il vuoto e quei tagli all'improvviso li riportano alla realtà, il sangue che scorre è realtà..."
Arriva lui e sorride, i capelli a caschetto lisci lisci li ha tagliati tanto tempo fa, sono mesi, forse un anno che non lo vedo. Mi saluta, chiede come va e io ricado davvero nella realtà. Nella realtà dei nostri pomeriggi a lago in due col motorino, le fughe dai carabinieri, le nostre chiacchierate sotto casa davanti al suo cancello, i gelati al bar della palestra. Un'amicizia che quel lontano 12 agosto 1998 è diventata perfino un bacio, sotto le stelle cadenti al campo, quando il muro era più basso e graffiavamo le dr marten's per scavalcare. Un bacio solo, improvviso, senza passato nè futuro e un'amicizia che in un modo o nell'altro si è sempre mantenuta.Adesso è un uomo, ha due tatuaggi enormi, uno sul braccio destro e uno su un polpaccio. E' sempre stato così lui: bello da far paura e folle da non riuscire quasi a stargli dietro. Abbiamo sempre avuto quel rapporto si semi-interesse che non è mai sfociato in nient'altro. Quand'eravamo piccoli mi diceva che gli piaceva una ragazza e io sapevo che non ci sarebbe voluto molto a convincerla a mettersi con lui, una squadra perfetta, quasi diabolica. Poi le strade si separano per motivi che adesso non saprei neanche dire e poi c'è stata quella cena a cui lui non è potuto venire due anni fa, quella rimpatriata di bambinoni un po' cresciuti che si guardavano e si chiedevano "ma in fondo cos'è cambiato?" e a fine serata ci siamo lasciati con la promessa di vederci più spesso e non scambiarsi solo un saluto frettoloso al bar. Lui è quello che ogni tanto mi fa uno squillo alle due di notte, lo stesso con cui ho fumato la mia prima canna, quello che a pasquetta portava sempre il pallone giù per la discesa al mio posto, quello che faceva battute per cui rideva tutta la piazza.Devo dargli il dvd di quella cena, alla fine è solo una scusa per sapere cosa fa, dove sta, con chi si vede, una scusa per vedere quanto e se siamo cambiati, per capire quanto irrimediabilmente due persone possono perdersi.Mi frulla in testa quella canzone, quella che gli cantavamo sempre...Mani nelle tasche e un chiodo nella menteesco fuori per vedere un po’ di gentemi manca l’equilibrio e mi appoggio a una vetturaesce il proprietario con la faccia tesa e scurae mi dice:"Dica..."E non si dice mai dica senza un perchéma mica avrà capito che mi sono perso perteCerco di spiegargli che la vita a volte è durache ci sono dei momenti dove tutto fa paurati senti vuoto e solonel grigiore esistenzialehai bisogno di un sostegno economico emorale, ma dire..."Dica..."E’ un po’ una cortesia detta senza umiltànon sarà mica il solito problema della formalità"Dica..." E non si dice mai dicasenza un perché"Dica..." Ma chi ti dice Dica non si fida di te...Ritorno dal mio giro e ti trovo sotto casami domandi come sto ti dico come vuoi chevadanon puoi darmi più il tuo amore ma pretendidi restare una mia amicaper sempre..."Dica..."E non si dice mai dica senza un perchéma micaavrai pensato che sia un altro pezzo per teNiccolò Fabi - Dica