1,nessuno&centomila

Post N° 1145


Post office
Era solo un pensiero, prima.Poi ha cominciato a camminare su e giù, sempre più impaziente e adesso, all'improvviso, è lì alla porta che bussa con tocchi veloci e cadenzati.Non lo capisce, lui, che ora non è possibile, che fa troppa paura a volte e altre un senso di liberazione che ripagherebbe di tutte le sofferenze e tutte le attese.Non so quanta pazienza m'è rimasta ancora, quanto ancora riuscirò a camminare in equilibrio su questo filo sempre più sottile che più di una persona minaccia di tagliare.Non so cosa ho fatto per meritare questo, so solo che sentirmi dire "niente" non mi aiuta affatto perchè nella vita si ha sempre bisogno di trovare un colpevole o di incolparsi un po'.So che quel pensiero sta diventando un bisogno sempre più impellente e sta prendendo la priorità sulle cose che ce l'avevano prima."Prima la salute" lo dicono tutti no?Prima la mia saluta mentale allora.Tanto gli altri non capirebbero comunque, non si sforzerebbero nemmeno e a me non interessa più essere capita.C'è una parte di me in cui ormai non si può più entrare, son stata troppo tempo sola forse, le poche persone che sono entrate non hanno avuto nessun rispetto forse, ho esagerato nel costruire muri forse.So solo che non so più parlare, non so più raccontare, c'è questo nucleo di cose non dette, di lacrime non piante, di giorni da dimenticare, di botte incassate con classe, di falsi sorrisi, di false conversazioni, di sensazioni inconsuete ed orrende, di indifferenza forzata dalla sopravvivenza, un nucleo di tutte quelle cose che in questa casa si continua a far finta di ignorare ma che io continuo a portarmi dentro per tutti.Ne sento il peso quasi insostenibile ora.Ma prima o poi verrà il loro turno di pagare il conto e allora...impacchetterò tutto per bene, lo poggerò davanti alla loro porta, suonerò il campanello e scapperò via, lontano, verso un'altra vita, in un posto che potrò finalmente chiamare casa.