1,nessuno&centomila

Post N° 1151


Col tempo ho capito che ci son tanti tipi di distanze e tanti modi per misurarla: chilometri, batticuore, pensieri, ho capito che una persona può andarsene in mille modi e che ci son pochi ritorni.Il fatto che le stagioni e le persone mantengano sempre gli stessi nomi non significa che siano sempre uguali.Il fatto che credi di conoscere una persona non significa che tu la conosca davvero.Nell'uno nessuno e centomila pirandelliano rientriamo tutti: da sola, a volte, stento a riconoscermi.Col tempo ho capito che ce ne se ne accorge sempre troppo tardi di amare, di voler bene, dell'utilità della cosa che hai appena perso, di quanto è invalidante anche un solo graffio che brucia sull'indice o uno squarcio sul cuore.Ho capito che si ha bisogno di credere nelle persone, in Dio, e che certe volte ci si benda gli occhi pur di non vedere.Poi ci si stupisce di come tutto è diverso e ci si chiede come abbiamo fatto a non capire.Ho capito che non basta solo voler bene a qualcuno, bisogna anche trovare il modo giusto per dimostrarlo e non sempre tenersi dentro odio e amore fa bene, ma anche che a volte è inevitabile.Mi sono accorta che ci sono persone che non sanno capire i tuoi silenzi e credono comunque di conoscerti.Ho capito che detesto queste persone.Chi mi conosce sa che son capace di parlare d'aria fritta per ore senza quasi prender fiato, ma anche -e soprattutto- che a volte resto in silenzio per giorni e non è nelle parole che sono i miei pensieri.[ho paura perché so cosa c'è dietro ai tuoi silenzi,paura perché è come se t'ascoltassi raccontare i tuoi pensieri.e so che tu hai paura quanto meperché non mi ami piùma sai che nessun altro al mondo ti conosce come ti conosco io.F. 2005]Ho capito che costruiamo più muri per le persone che ci vogliono bene piuttosto che per quelle che vorrebbero davvero attaccarci e che a volte le ferite che sembrano superficiali son le più profonde.Mi sono accorta che nonostante le cicatrici segnalino la riemarginazione completa di un taglio non smettono mai di ricordarci il modo in cui ce le siamo procurate.Una cicatrice è diversa da un tatuaggio, non sei tu a scegliere posto e forma, è lei a scegliere per te e avrai per sempre addosso il marchio di una disattenzione, di un miracolo, di un gioco finito male, di un giorno vissuto che ne nasconde sempre un altro ancora da vivere.Ho capito che l'amore ha molte forme e spesso fa più male che bene, ma -pur provandoci- non possiamo farne a meno.[perché c'è stato un attimoun attimo perfettoin cui credevo che l'avresti dettoin cui te l'ho visto scritto in facciaeppure le parole son rimaste lìsospese nella luce dell'alba,tra ieri e oggi.E perso quel momento ho capito che non ne avremmo avuti degli altri."ti amo"avrei dovuto dirtelo ioe poi rimanere a guardartiindeciso se andartene o restare]Ho capito che si ama il passato e ci si innamora del futuro come fosse una febbre passeggera che svanisce non appena ci si accorge che il tanto atteso futuro è identico al presente.Ma comunque si continua a sperare.Ho capito che della vita non so ancora niente, nemmeno come viverla.