1,nessuno&centomila

Post N° 1207


Domeniche pomeriggioCerti giorni somigliano tremendamente ad altri nei gesti e nella penombra di una casa sconosciuta.Della tua ricordo quell'immensa parete piena di libri ché la passione è una cosa che abbiamo sempre avuto in comunee quel peluche sopra la televisione che adesso è nella mia libreria, la cucina in cui il sole di maggio arriva di taglio e mi colpisce alle spalle mentre t'illumina il viso.Mi chiedo perchè ci sono ricordi che il tempo non riesce a toccare, certe cose di te e di me non son state neppure sfiorate e altre si sono perse nel susseguirsi di giorni e di mesi.La verità è che mi sembra di essere ancora lì, con la tua carne tra la mia e i polpastrelli sulla tua schiena senza saperti dire basta o ancora.Lo so che la vita è breve e io la sto sprecando nel ricordo di qualcosa che non tornerà, ma ogni volta che provo a ricominciare mi sembra solo di ritornare indietro e di riviverti, gli altri uomini si prendono la tua faccia ma non il tuo odore ed ogni mio gesto senza te suona falso e fuori luogo.non potevi innamorarti di me invece che di lei? Non stavamo bene a farci la guerra dentro e fuori le lenzuola?Non potevo innamorarmi di qualcun altro, di qualcuno meno interessante, meno colto, meno attento, meno lontano e troppo vicino, non potevi rimanere solo un banale conoscente?Ti ho sognato stanotte, ho sognato che ci incontravamo per caso e non ci dicevamo nemmeno una parola, t'avvicinavi semplicemente e nello stesso istante allargavamo le braccia e poi ce ne circondavamo. Non so quanto siamo restati a dondolare in quell'abbraccio e la sensazione era quella di aver perso irrimedialmente qualcosa, senza nessuna colpa, sentendosi impotenti.c'eravamo semplicemente persi, per colpa delle circostanze mutevoli e del destino beffardo, non era colpa di nessuno, io non avevo tradito te e tu non avevi tradito me.Mi hai guardato poi, in quel modo particolare che avevi prima di ogni bacio e sapendo che stava per accadere ho sentito il tuo respiro umido già nello sguardo, ma mentre t'avvicinavi mi sono spostata. Lo volevo, eccome se lo volevo il tuo sapore nella bocca, la tua lingua appena ruvida a solleticarmi le labbra, ma sentivo che solo se m'avessi toccato non sarei più riuscita ad uscirne, sentivo che m'avresti invaso di nuovo.Adesso guardo quel fiore rosa di carta che abbiamo rubato una notte per le vie del paese e nelle orecchie ho ancora i suoni della festa, delle musiche della banda cittadina e della folla sui gradini delle chiese e delle piazze, nelle orecchie ho ancora la tua voce che sovrasta tutto senza il minimo sforzo e mi chiede se ho voglia di sedermi su quella fontana e quasi rischiavamo di caderci dentro. Com'eri bello quando sorridevi sul lettino dello studio buio o sotto il sole d'agosto accoccolato nell'amaca.non potevi innamorarti di me? c'ero io tra le tue lenzuola quelle notti, anche quando non facevamo l'amore e restavamo semplicemente a guardarci e carezzarci con i palmi delle mani o con la punta delle dita, c'ero io a parlare di cartoni animati e pubblicità, di progetti e di figli, l'hai chiesto a me quella notte e non sai quanto avrei voluto dirti sì se solo non mi si fossero fermate le parole in gola per l'emozione.
non potevi innamorarti di me?