1,nessuno&centomila

Post N° 1238


Poi è successo. Mi sono svegliata e avevo le dita sporche del nero della notte. Ho provato a lavarlo via grattando sui polpastrelli, ma non si toglie così la malinconia.E' una sensazione di inadeguatezza, quell'essere perennemente fuoritempo, malsintonizzati: tutti ridono e io sono triste, gli altri son tristi e io vorrei solo ridere.Quel nero è il taglio netto tra il prima e il dopo e io me ne resto in bilico, coi piedi puntati sulla linea di confine senza saper decidere se andare avanti o tornare indietro. Ma una vera scelta non c'è, non bisogna mai smettere di correre per non perdersi.C'è troppo e niente da dire per riuscire a trovare le parole.Però ho capito una cosa: mi piacerebbe fare la fotografa.mi piacerebbe fermare gli attimi e non lasciarli più andar via, non dimenticarli più.Ma in fondo sono solo una studentessa di psicologia fuoricorso che non butta via niente e ha scatole intere di cartacce e passa il tempo a ricordarsi dove le ha prese.La cosa strana è che non sono triste, non nel vero senso della parola, sono inquieta: come al mio solito non riesco a stare ferma per più di due minuti e ad essere della stessa idea per più di 30 secondi.
[su una cosa ti sei sempre sbagliato:la mia è "tigna" non coerenza]