1,nessuno&centomila

Post N° 1282


Quando ho spento il motore quello che ho sentito non era silenzio, ma quell'andare e venire di onde che se chiudi gli occhi non riesci a distinguere se è mare, oceano o, più semplicemente, lago.ed è qualcosa di molto meglio del silenzio in cui senti un po' le orecchie che fischiano troppo abituate a rumori assordanti di macchine, trapani, frigoriferi e televisori, qui c'è l'altalena di ferro battuto che cigola e lo scivolo alto, quello "peri bambini grandi". Qui ci sono le foglie ubriache del vento di aprile e le anatre, prima mi ha addirittura attraversato la strada un cinghiale.Sono qui e penso che vorrei esser fuori da tutto, dalal nostra storia troppo complicata, dai sentimenti che credo di provare ancora per B., dallo stress della ricerca del posto fisso e della laurea il primo possibile, dalle ruote della macchina da cambiare, dalla cartuccia nera della stampante che è finita ormai da un mese, dai miei nonni acciaccati e rompipalle, da mia sorella che ha appena imparato a scrivere il mio e il suo nome, dal mio ex professore di educazione fisica che ogni volta che mi incontra si ostina a chiamarmi Claudia (era il nome della mia vicina di banco), dalle scadenze degli esami, dai vestiti troppo peanti e troppo leggeri, dai chili di troppo e dalla cellulite, dall'umidità e dal troppo vento che mi fa venire la sinusite, da quelli dell'agenzia immobiliare in piazza del comune e da quegli ignorantoni dell'Uno Holding, dal cappotto della divisa che puzza ormai irrimediabilmente di smog, dagli autobus strapieni già alle sei del mattino, dal prezzo della benzina che cresce, dal mio migliore amico che per colpa del lavoro abita troppo lontano, dal gruppo che il sabato sera va sempre negli stessi identici posti e sempre alla stessa identica ora, da S. che oggi mi ha detto che la sua ragazza ha un ritardo di 20 giorni, da M. che torna a casa sua solo per dormire e non si è ancora deciso di andare a convivere e poi si lamenta di tutti i km che ha già fatto con la golf nuova, dalle mie stupide paure di giudare e perdermi per strade che non conosco, dal sudoku che non sono riuscita a risolvere, dai libri che non sono riuscita a leggere, dal torcicollo, dal raffreddore cronico, da te che sei arrivato e mi stai facendo i fari.Voglio restare qui, davanti al mio lago ad ascoltare le onde e magari ogni tanto un po' di musica.on air:Il dilemmaGioglio Gaber