1,nessuno&centomila

La mia piccola vittoria.


Due combattenti io e te, due guerrieri che hanno deposto le armi. Notte, di nuovo notte accanto a te. Corpi esausti distesi a raffreddare, corpi intrecciati e confusi. In questa stanza il tempo sembra come sospeso. Fretta di arrivare e dimenticarsi di ritornare. Fuori è ancora buio e alla luce fioca di questa candela mi guardo intorno: il tavolo, le sedie, il frigorifero che non funziona, le tende fermate al lato della finestra, le scale, il camino spento...poi il mio sguardo si posa sul tuo viso, rimane in bilico sul filo delle tue labbra, provando a non cadere, a non precipitare. Nell'aria il tuo odore: il mio ossigeno, la mia rovina.La mia testa contro la tua, i capelli che mi solleticano il viso non sono i miei, dovrei sciogliermi dal tuo abbraccio per riuscire a spostarli, ma rimango ferma, sospesa anch'io, come il tempo, in questa sensazione mista di fastidio e piacere. Un brivido mi fa tremare, è quasi dicembre e una sola coperta non è molto, tu mi cerchi di più, mi stringi ancora sfiorandomi con un bacio e sorridendo. So che stai dormendo ed è così dolce averti qui indifeso e inconsapevole, in balia delle mie mani che non riescono a smettere d'accarezzarti. Le mie dita saltellano sul tuo corpo come fosse un percorso ad ostacoli, ostacoli fatti di braccia e pieghe della coperta.Mi chiedo chi altro ha illuminato questa candela, se in questo letto c'è stata qualcun'altra, fra queste lenzuola, fra le tue dita, fra i tuoi sospiri, mi chiedo se il tuo odore si sarà mescolato ad un altro diverso dal mio, se negli intervalli dei nostri incontri il tuo corpo è stato di un'altra e il tuo cuore è impazzito seguendo quel movimento ritmico che ben conosci...