1,nessuno&centomila

Fuori dal vuoto voragine.


Le sensazioni che si accavallano, si rincorrono, si scacciano, si spingono, come bambini che giocano, divertiti, dispettosi...i pensieri che affiorano, riemergono, sommergono e parole...laghi mossi di parole al gelido vento di questo inverno...onde che si susseguono senza mai fermarsi, senza chiedersi perchè, perchè andare e tornare è l'unica cosa che possono fare, perchè non possono fare altrimenti...E gli occhi che guardano, toccano, inseguono, conoscono, dicono, ascoltano...mani che sfiorano, raccontano, disegnano...Sguardi che cercano, scappano, ritrovano...sorrisi che divertono, afferrano, abbracciano...La tua voce calda, il tuo esitare ogni tanto, il mio venirti incontro, il nostro non capirsi e spiegarsi...guardarsi e vedersi per la prima volta, sorpresi, sinceri, imbarazzati, amici...La gioia nel dirti tutto, nel sentirti leggero, privo di segreti, di incomprensioni, la malizia che lascia il posto alla tenerezza...Scoprirsi, conoscersi, studiarsi, come luci riflesse sull'acqua, allungate, distorte, incantevoli...Parole tenute dentro per troppo tempo che scalpitano, premono e finalmente libere entusiasmano, vibrano, sollevano...Guance che arrossiscono e svelano anche quello che non vorresti...Scoprirti timido e impacciato, scontroso e sfacciato, vederti chiudere a riccio per poi all'improvviso riaprirti e sbocciare...La fiducia che nasce, cresce, esplode in inaspettate confidenze e consigli...Luna piena nel cielo ad illuminarci e ricordarci che potrebbe essere un sogno se non fosse così vero, così sincero e toccante...Sono i momenti che non dimentichi, quelli che quando li vivi li senti già speciali, che te ne accorgi in tempo e non vuoi lasciarteli sfuggire e tenti di prolungarli con scuse e sigarette...ma il tempo passa implacabile, indifferente di quanto questo conti per te...E finalmente lo sai cosa ti mancava...e finalmente non senti più quel vuoto voragine in cui sei tentato di buttarti e non risalire...e imprimi nella mente ogni secondo perchè sai che non tornerà, che niente sarà uguale a quell'attimo, che l'istante dopo sarà già troppo tardi...Volevo solo dirti grazie per avermi regalato Roma, il lungotevere, corso Francia, piazza del popolo, il panino alle tre di mattina, trastevere, i semafori rossi, le strade contromano, la lattina di coca-cola, l'olio che mi ha macchiato il cappotto, fiumicino, il warner village, i tuoi " e perchè?", "e quindi?", le tue botte d'allegria, il cd di Vasco, la discussione su "solo 3 min" dei Negramaro, le tue due dita sul mio mento e soprattutto...le tue parole davanti al "mio" lago...ti voglio bene "amico" mio e queste sei ore...non me le dimenticherò...no, davvero non le dimenticherò.                                                                                             A.ore 16:40ho appena riletto questo post...mi chiedo...ma l'ho scritto veramente io?le parole son venute da sole, senza pensare...non che sia una meravigliosa poesia, ma...mi sembra di aver trovato le parole giuste per descrivere ogni sensazione che ho provato, per ogni suo gesto, sguardo o espressione del viso, per ogni suo tentennamento di pensiero, per ogni improvviso cambiamento d'umore, per la sorpresa che ho provato quando abbiamo parcheggiato in mezzo a corso francia e mi sono affacciata sul Tevere, per quanto ho riso davanti alle sue battute e la tenerezza che ho provato vedendolo tremare dal freddo e abbracciandolo, per quanto l'ho sentito vicino, simile e differente, per tutte le contraddizioni che in quelle sei ore ci sono state, per quei brevi momenti in cui ho avuto l'istinto di prendere la sua testa fra le mani e baciarlo, per quando avrei voluto abbracciarlo e non l'ho fatto per paura di essere fraintesa o di troppa intimità, per quando invece di dirmi "ciao"  mi ha detto semplicemente "grazie"...volevo solo ringraziarlo anch'io.