1,nessuno&centomila

prede degli eventi e delle coincidenze, fregati dai piccoli particolari


alla fine sono sempre i piccoli particolari che crediamo insignificanti a fregarci.Di solito non sappiamo spiegare precisamente perchè una persona ci piace, magari ci limitiamo a dire che è un insieme di cose ma sappiamo elencarle per lo più in modo vago.Crediamo sia qualcosa d'istintuale, di astratto, ma secondo me è molto più concreto. Magari è l'odore della pelle, un movimento che ci colpisce, un'espressione del viso, il modo di parlare, il colore degli occhi, il modo di catturare l'attenzione, di sorridere, qualcosa che quella persona ci dice.Piccoli particolari appunto, che non ricordiamo consciamente, che sembrano passare in secondo piano rispetto ad altre cose, ma è così che si rimane fregati: con le piccole cose.come una fotografia inaspettata che ti cattura in una posa particolare e magari nemmeno ti ci riconosci, non ti rispecchia alla perfezione, ma sei comunque tu.mi spiace non aver scritto sulla mia moleskine questa storia fin dall'inizio, mi spiace perchè mi accorgo che anche se è passato pochissimo tempo e non sei ancora partito, i ricordi si stanno già sbiadendoAvrei dovuto scrivere tutto, provare a descrivere come una sensazione è nata e piano cresciuta e poi magari affievolita per colpa degli eventi, provare a descrivere come da completo sconosciuto in poche ore mi sei entrato in testa e in un pezzetto di cuore, l'evoluzione delle emozioni da sorde, pacate, a forti, intense tanto da far quasi male, tanto da far battere di nuovo forte cuore.la prima volta che sei sceso dalla macchina e ti ho guardato da capo a piedi, un'occhiata veloce, la mano tesa per presentarsi e dopo un secondo dimenticare automaticamente il tuo nome, ma ricordare perfettamente il modo in cui tenevi le mani in tasca e abbassavi un po' la testa per l'aria umidala prima volta che ti ho sentito ridere, che ti ho guardato accendere una sigaretta, che hai messo le mani a conca per non far spegnere la fiamma e far accendere anche mela prima volta che il tuo naso ha sfiorato le mie tempie e, anche se ci conoscevamo da appena due giorni, sentire che era la cosa più naturale ed eccitante del mondo quando dopo parecchi giorni sei tornato e ti ho visto entrare con la coda dell'occhio e ti ho salutato come si saluta un amico che si vede tutti i giorni, ma era finta indifferenza, era solo tattica e gioco di ruoli, era solo una cosa che odio fareil fatto è che mi piaci, indipendentemente da come sono andate le cose, mi piaci molto e difficilmente una persona mi ha colpito così tanto -e fin da subito- come mi hai colpito tue allora lo vorrei ricordarevorrei ricordare tutte le canzoni e gli odori, le sensazioni di un istante e quelle più durature, il cuore in gola e le fantasie sul nostro primo bacio, le attese e provare a smettere di pensarti senza riuscirci, i conti che non quadrano e chiederti spiegazioni, l'emozione di quando mi hai chiesto di uscire, l'incazzatura e la delusione quando l'appuntamento è saltato, il sangue che mi è gelato nelle vene quando A. mi ha detto che aveva scoperto che eri già impegnato e il cuore che ha perso un battito quando me l'hai confessato o quando ti sei sdraiato su di me su quella barcavorrei che ci fossero delle cose che mi faranno sempre pensare a te, anche tra qualche anno ascoltando una canzone, guardando un pezzetto del mio mondo che negli ultimi giorni hai invaso vorrei sempre ricordare la piacevole sensazione dell'inizio dell'innamoramento, dell'ubriacatura della novità, della testa fra le nuvole e le mani che tremanoE' che sei stato qualcosa di positivo anche se brevissimo, qualcosa di bello che avevo dimenticato si potesse provareE' che in pochi giorni sei riuscito a sconvolgere equilibri che da anni altri provavano a minare, equilibri che io stessa avrei voluto abbattereE' che hai spalancato con un colpo solo e -forse- senza volerlo porte che per un motivo o per l'altro erano chiuse a doppia mandataE' che con te che è arrivata l'estate in paese e nella mia vita, anche se non è durata che pochi giorni hai comunque mandato via il gelo dell'inverno, l'umidità della sera, le magliette a maniche lunghe e le malinconie.E' che tu non lo sai, ma mi hai risvegliato da un lungo sonno e dall'inconsapevolezzaE' che tu non lo sai ma ti sono debitrice(ieri ho capito che per te non sono stata solo uno stupido giocoieri ho capito che se magari il destino fosse stato dalla nostra avremmo davvero potuto costruire qualcosa....l'ho capito dal modo in cui cercavi i miei occhi e la mia voce nonostante lei fosse seduta accanto a te...ieri ho capito che non sei abituato a mentire e tradireche sei stato solo preda degli eventi e delle coincidenze, come me)