1,nessuno&centomila

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c'eri già nei castelli in aria da bambinanei progetti da donnaeri qualcosa a cui non si riesce a dare un nomema si conosceri-conoscel'odore della primavera o del Natale che arrivahai usato la mia pelle come cartae con inchiostro indelebilehai disegnato sensazionigli spazi bianchi sono l'assenzail vuoto che piano sto imparando a sopportarenon riesco ad uscirnecome fossi rimasto legato alla cavigliaimpedendomi passi avanti, slanci e corseun peso morto fin troppo vivola palla al piede dei ricordiignoro i segnali sparsi qua e là che mi rammentano d'averti avutoche mi confermano che abbiamo avuto davvero notti di luna che entra dalla finestrae sole che ne esce...[se non fossero le 4 del mattino scriverei ancora di te e della tua auto parcheggiata ancora lìuna coltellata sulla ferita apertauna corda per le mie fantasie]