Il conflitto, iniziato nel febbraio del
2003, vede contrapposti i
Janjawid, un gruppo di miliziani islamici reclutati fra i membri delle locali tribù
nomadi dei
Baggara, e la popolazione non Baggara della regione (principalmente composta da tribù dedite all'
agricoltura). Il governo sudanese, pur negando pubblicamente di supportare i Janjawid, ha fornito loro armi e assistenza e ha partecipato ad attacchi congiunti rivolti sistematicamente contro i gruppi etnici
Fur,
Zaghawa e
Masalit.Le stime delle vittime del conflitto variano a seconda delle fonti da 50.000 (
Organizzazione Mondiale della Sanità, settembre 2004) alle 450.000 (secondo
Eric Reeves,
28 aprile 2006). La maggior parte delle
ONG reputa credibile la cifra di 400.000 morti fornita dalla
Coalition for International Justice e da allora sempre citata dalle
Nazioni Unite.
[1] I
mass media hanno utilizzato, per definire il conflitto, sia i termini di "
pulizia etnica" sia quello di "
genocidio". Il Governo degli
Stati Uniti ha usato il termine genocidio, non così le Nazioni Unite.