ATLETICO SAVOIA

LA STORIA


Corso Vittorio Emanuele III, 259-Torre Annunziata (Napoli) La squadra nasce nel settembre del 2001 con il nome di Atletico Savoia dalle ceneri del glorioso Savoia che, dopo aver partecipato al campionato nazionale di serie B, viene radiata da FIGC e Covisoc per gravi inadempienze economiche. La squadra, con il nome di Atletico Savoia,  viene affidata a mister Pasquale Vitter che, pur essendo impegnato nell’attività di pediatra, si tuffa nell’avventura, partecipa al corso nazionale di allenatore di base indetto dal Settore Tecnico di Coverciano, si classifica al primo posto, venendo abilitato col massimo dei voti e la lode. Il giovane allenatore crea un fortissimo gruppo con la giusta miscela di vecchietti mai domi e giovanotti in cerca di gloria, ne viene fuori uno squadrone che ammazza il campionato. I risultati sono esaltanti: 26 partite giocate, 26 vittorie, 110 i goal fatti, solo 11 quelli subiti, con la squadra seconda classificata a ben diciotto punti di distanza. Record nazionale mai verificatosi in precedenza per campionati federali, con riconoscimento da parte della Lega Dilettanti e onori sulle principali testate nazionali, quali Corriere dello Sport, Gazzetta dello Sport e Il Nuovo Calcio(quest’ultimo giornale, nel Maggio 2002, definisce l’Atletico Savoia la squadra più forte d’Italia di tutti i tempi, essendo stata l’unica nella storia ad aver vinto tutte le partite disputate). Nell’estate 2002, su pressione di alcuni gruppi di tifosi, la società cede il nome di Savoia all’Internapoli, per permettere a quest’ultima di partecipare al Campionato Nazionale Dilettanti con il nome di S.S.Savoia. Gran parte dei tifosi torresi, soprattutto quelli più storici, come il gruppo dei Fedelissimi, resta però legato alla giovane società, vedendo in essa comunque il simbolo dell’antica squadra e seguendola già in fase di preparazione. La squadra, con il nome di Atletico Torrese, partecipa al campionato di seconda categoria, e dà vita ad un appassionante duello con i cugini della Juventude Stabia: a fine anno la compagine biancoscudata si classifica al secondo posto ma riesce a partecipare ugualmente al campionato di prima categoria, grazie alla fusione con la squadra del Vico Equense ed al ripescaggio effettuato dalla LND. Il nome torna ad essere quello storico di Atletico Savoia e le soddisfazioni non mancano. La squadra assume subito il ruolo di matricola terribile e dopo una splendida cavalcata vince il campionato di prima categoria ed approda trionfalmente nel calcio che conta. MODELLO DA IMITARE: Chievo Verona.OBIETTIVO (…IMPOSSIBILE) DA RAGGIUNGERE: vincere tre campionati nei prossimi sei anni e raggiungere così la squadra concittadina nel Campionato Nazionale di serie C, per dar vita ad un derby con il mitico Giraud stracolmo di gente.SOGNO NEL CASSETTO: costrure un nuovo campo da gioco in erba sintetica (magari denominandolo CARLSBERG STADIUM), per risparmiare i soldi per allenamenti e partite, creando così un settore giovanile gratuito per i bambini meno fortunati, avviandoli in tal modo alla pratica sportiva e creando eventualmente qualche giovane campioncino.