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Eroi e martiri d'Italia

Il calendario 2007 dei santi laici
 

Vi faccio vedere come muore un italiano

Onore a Fabrizio Quattrocchi


 

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Charles De Gaulle

Post n°6 pubblicato il 17 Novembre 2007 da rival82
 

Appello alla nazione 1940

Appello lanciato dai microfoni della BBC di Londra il 19 giugno 1940:

"Davanti allo smarrimento dei miei connazionali, alla disintegrazione di un governo schiavo del nemico, e dal momento che le istituzioni del mio paese non sono in grado di funzionare, io, generale De Gaulle, soldato francese e comandante militare, mi rendo conto di parlare in nome della Francia. In nome della Francia dichiaro quanto segue: è sacro dovere di ogni francese che porti ancora le armi di continuare la battaglia. Gettare le armi, abbandonare qualunque posizione di qualche importanza, o acconsentire a cedere qualunque parte del territorio francese, per quanto piccola, al nemico, sarebbe un crimine contro la nostra nazione.
Soldati di Francia, ovunque possiate essere, Sorgete!"

 
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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 17 Novembre 2007 da rival82
 

Quando in un paese la forza organizzata non è in nessun luogo, il dispotismo è dappertutto.

(Louis Blanc)

 
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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 17 Novembre 2007 da rival82
 

Se potessimo vivere abbastanza a lungo da poter vedere l'esito delle nostre azioni, forse coloro che si dicono i buoni sarebbero afferrati da un pazzo rimorso, e coloro che il mondo qualifica perversi proverebbero una nobile gioia.

(Oscar Wilde)

 
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Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 17 Novembre 2007 da rival82
 

Perchè una società vada bene, si muova nel progresso, nell'esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell'amicizia, perchè prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena al cammino verso un domani migliore, basta che ogniuno faccia il suo dovere.

(Giovanni Falcone)

 
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Nicolas Sarkozy

Post n°1 pubblicato il 17 Novembre 2007 da rival82
 

Discorso d'investitura 2007

Miei cari compatrioti, rivolgendomi a voi stasera e in questo momento, che come comprenderete è un momento straordinario nella vita di un uomo, provo un'immensa, sincera e profonda emozione.
Sin dalla più tenera età avverto l'orgoglio indicibile di appartenere a una nazione grande, antica e bella, la Francia. Amo la Francia come si amano le persone care che ci hanno dato tutto. Adesso è arrivato il mio turno di restituire quello che mi ha dato.
Questa sera i miei pensieri vanno ai milioni di francesi che mi hanno testimoniato la loro fiducia. Voglio dire loro che mi hanno reso l'onore più grande giudicandomi degno di guidare i destini della Francia. Il mio pensiero va a tutti coloro che mi hanno accompagnato in questa campagna elettorale, voglio esprimere loro la mia gratitudine e il mio affetto. Innanzitutto alla mia famiglia, ai miei amici, ai miei sostenitori e atutti quelli che mi hanno appoggiato. Il mio pensiero va a Madame Royal: voglio che sappia che la rispetto e rispetto le sue idee nelle quali molti francesi si sono identificati. Rispetto Madame Royal, rispetto i milioni di francesi che hanno votato per lei. Il presidente della Repubblica deve amare tutti i francesi. Il mio pensiero va a tutti i francesi che non hanno votato per me: voglio che sappiano che al di là della battaglia politica, delle divergenze di opinione, per me esiste un'unica Francia. A loro voglio dire che sarò il presidente di tutti i francesi e che parlerò a nome di ciascuno di loro. Voglio che sappiano che questa sera non segna la vittoria di una Francia su un'altra. Per me questa sera esiste un'unica vittoria, quella della democrazia, dei valori che ci uniscono, dell'ideale che ci vuole coesi. La mia priorità sarà quella di fare tutto il possibile affinché i francesi abbiano sempre voglia di parlarsi, di capirsi, di collaborare.
Il popolo francese si è espresso. Ha scelto di rompere con le idee, le abitudini e i comportamenti del passato. Io intendo riabilitare il lavoro, l'autorità, la morale, il rispetto, il merito. Voglio dare nuovo onore alla nazione e all'identità nazionale. Voglio restituire ai francesi l'orgoglio di essere francesi. Voglio farla finita con i sensi di colpa, che sono una forma di odio in sè, e con le recriminazioni, che alimentano l'odio altrui.
Il popolo francese ha scelto di cambiare. Questo cambiamento io lo attuerò, perché questo è il mandato che ho ricevuto dal popolo e perché la Francia ne ha bisogno. Lo farò, però, con tutti i francesi. Lo farò con uno spirito d'unine e di fraternità. Lo farò in modo che ciascuno possa trovare il posto che gli spetta nella nostra repubblica, possa sentirsi riconosciuto e rispettato nella sua dignità di cittadino e nella sua dignità di uomo. Tutti coloro che la vita ha schiacciato, che la vita ha sfiancato, devono sapere che non saranno abbandonati, ma saranno sostenuti, otterranno aiuto. Tutti coloro che hanno la sensazione di non farcela nonostante ce la mettano tutta devono sentirsi rassicurati, non saranno dimenticati e avranno le stesse opportunità degli altri.
Invito tutti i francesi a superare i loro partiti, ad andare oltre il loro credo, le loro origini, ed unirsi a me affinché la Francia si rimetta in moto. Invito tutti a non lasciarsi ingabbiare nell'intolleranza e nel settarismo ma ad aprirsi agli altri, a tutti coloro che hanno idee diverse dalle loro, a tutti coloro che hanno opinioni divergenti.
Voglio lanciare un appello ai nostri partner europei, ai quali è legato profondamente il nostro destino, e far sapere loro che sono europeo da tutta la vita, che credo profondamente e sinceramente nella costituzione europea e che da questa sera la Francia torna in Europa. Al tempo stesso esorto vivamente i nostri partner europei ad ascoltare la voce dei popoli che vogliono protezione. Li scongiuro di non restare sordi alla collera dei popoli che percepiscono l'Unione Europea non come una tutela ma come il cavallo di Troia che porta dentro di sé tutte le minacce che implicano una trasformazione del mondo.
Voglio lanciare un appello ai nostri amici americani, per dire loro che possono contare sulla nostra amicizia che si è forgiata nelle tragedie della Storia che abbiamo affrontato insieme. Voglio che sappiano che la Francia sarà sempre al loro fianco quando avranno bisogno di lei, ma voglio che sappiano anche che "amicizia" significa accettare che gli amici la pensino in modo diverso e che una grande nazione come gli Stati Uniti ha il dovere di non ostacolare la lotta al riscaldamento del clima. Deve al contrario mettersi alla guida di questa battaglia, perché in gioco ci sono le sorti dell'umanità intera. La Francia farà di questo la sua prima battaglia.
Lancio quindi un appello a tutti i popoli del Mediterraneo, per dire loro che è dal mediterraneo che dipende tutto, che dobbiamo superare l'odio per lasciar posto a un grande sogno di pace e civiltà. Voglio dire che è venuta l'ora di dar vita insieme u un'Unione Mediterranea, che sia un trait d'union tra Europa e Africa. Quello che è stato fatto per l'Unione dell'Europa oggi deve essere fatto per l'Unione Mediterranea.
Lancio poi un appello fraterno a tutti gli africani, per dire loro che noi vogliamo aiutarli a sconfiggere le malattie, la fame e la povertà e a vivere in pace. Voglio dire che decideremo insieme i dettagli di una politica di immigrazione controllata e di una politica di sviluppo ambizioso.
Lancio un appello anche a tutti coloro che nel mondo credono nei valori di tolleranza, libertà, democrazia e umanità, a tutti coloro che sono perseguitati dalle tirannie e dai dittatori, a tutti i bambini e tutte le donne martoriate nel mondo voglio dire che la Francia sarà al loro fianco e che potranno contare su di lei. La Francia sarà al fianco delle infermiere bulgare in prigione da otto anni in Libia, non abbandonerà Ingrid Betancourt, non abbandonerà le donne condannate a portare il burqa né quelle che non hanno la libertà. La Francia sarà a fianco degli oppressi del mondo, questo è il messaggio della Francia, la sua identità, la sua storia.
Miei cari compatrioti, scriveremo insieme una nuova pagina della nostra storia. Sono sicuro che sarà grande e bella e dal profondo del mio cuore questa sera voglio dirvi, con sincerità: Viva la Repubblica! Viva la Francia!

 
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