*************************************+l'occhio
RAFFAELLO ( particolare de "La Fornarina")*****
MICHELANGELO ( particolare del David)***** Due artisti immensi, che nel mentre costruivano questi sguardi erano sicuramente in preda ad una strana condizione olimpica, capace di tenerli al di fuori dei rumori di fondo del mondo. Hanno sconfitto l’armamentario convenzionale dello sguardo. E’come se si fossero messi al sicuro in una postazione , dentro il proprio io; il che ha permesso loro di osservare il mondo fuori da ogni coinvolgimento. Tanto più l’artista è sicuro della propria postazione ( uso un termine militare), della differenza che possiede rispetto al mondo, , quanto più si rende conto della distanza che lo ripara dagli affanni della “ottusità “( metto il termine fra virgolette), tanto più vede chiaro lo spettacolo e intravede meglio qualsiasi pericolo. Da qualche parte devo aver letto che “ l’arte gioca sul rinvio, sulla capacità di farsi guardare”, come succede per questi due sguardi.Questo concetto di “ postazione” dovrebbe valere non solo per l’artista, ma anche per qualsiasi mestiere o condizione di vita. Solo che la postazione non si trova già organizzata e pronta. ***
Maurizio Pollini interpreta la Sonata n.31 di Beethoven***
video inserito relativamente alla mia risposta al commento della gentile mp!****un caro saluto da stradanelbosco