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Sempre VERDI


 *******************************Sempre VERDI ***" Amami , Alfredo" dalla Traviata ***Giuseppe Verdi.E già! Sempre Verdi!Per tantissimo tempo non s'è parlato d'altro, non si è ascoltato  null'altro. Un'onda di movimento governato non solo da forze superiori ma anche e soprattutto da uno proprio; una turbolenza creativa che irrompe da decenni nel tessuto della comunicazione sociale. Non sono di Verdi le forme " strabilianti" dell'arte contemporanea, così astratta, così sfuggente, sibillina, enigmatica.***" Cortigiani, vil razza dannata" dal RIGOLETTO***Verdi schiaccia! Fortemente. Frontalmente. Appartiene al quotidiano, frantuma gli equilibri; il suo sguardo affonda nelle catastrofi del vivere, crea immagini sonore terribili come terremoti e le riveste di bellezza e di potenza. Ho letto da qualche parte che Picasso diceva: " Io non cerco, trovo! ". Vale anche per Verdi.Verdi funziona sempre, garantisce la compagnia. Divenuto cigno per privilegio divino, diviene anche fonte di colloquio frontale con una freschezza e una fragranza di contatto che non si scolora con slittamenti, indecisioni, oscillazioni, ma è sorpresa passionale, trepidazione, dichiarazione di vittoria, solo talvolta è anche ammiccamento. Una musica che manifesta in modo "naturalissimo" il suo significato, ma quanta la fatica del compositore per conquistare quel " naturalissimo"! Il tutto appare sempre facile.*** "Addio del passato" da La TRAVIATA***Verdi accorda la voce al personaggio. I toni sovracuti di Violetta, il grido di guerra di Manrico, il linguaggio ombroso e rauco del Rigoletto, la voce opulenta di Falstaff, quella larga e dominatrice di Otello, non hanno problematiche di approccio ma sono il grimaldello per penetrare nei fondali splendenti della loro anima, resa ancora più trasparente dalla fortissima illusione coreografica che come mediazione fascinatoria arricchisce di nuovi segnali la sensibilità. " Dies Irae" ( Il giorno dell'ira) ,  da La Messa da Requiem***In Verdi l'accentuazione cromatica non è nella musica ma è la stessa musica che definisce cromaticamente, in tutte le sue sfumature, la psicologia dei personaggi; è la forza potentissima del sistema tonale che come una lanterna magica illumina e delinea la delicatezza estrema dei sentimenti. Un dialogo diretto ed essenziale fra il cigno di Busseto e noi che dobbiamo solo avere occhi per guardare,  orecchie per sentire e soprattutto un cuore capace di essere non solo sensibile per la commozione ma anche abbastanza grande per contenerla.Maria Callas canta " La Vergine degli Angeli" da La forza del Destino  ***
 Giuseppe Verdi ritratto da BOLDINI  **