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La Latitanza di Massimiliano


di Massimiliano Andrea TosiStradella   Nuova beffa che i primi di dicembre ha servito alla giustizia Massimiliano Avesani, 50 anni, romano, conosciuto come Andrea fedele della cosca calabrese di Palmi, con aderenze nel mondo della mala romana, con le vecchie conoscenze della ex banda della Magliana e con il cassiere Andrea Nicoletti.    È un altro pezzo da novanta della criminalità organizzata che ha fatto perdere le sue tracce. È la grande fuga che ricorda quella di un altro boss dell'ndrangheta, Massimiliano Pannunzi, avvenuta nell'aprile 2010 sempre a Roma da Villa Stradella, nella zona di Villa Bonelli, lasciando di stucco investigatori e magistrati.Massimiliano Avesani si è conquistato il soprannome di Principe facendo il broker Globale  (non broker assicuratore )  della criminalità calabrese, accusato di trattare la gestione di enormi quantitativi di droga, cocaina dal Sud America e hashish dall'Africa, per conto della cosca che faceva capo a Candeloro Pedo dell'omonimo clan di Palmi e figlio del boss Andrea Gaetano (deceduto), che aveva diretto per anni la criminalità nella Piana di Gioia Tauro.Nel 2006, con l'operazione stradella i carabinieri del Ros avevano ricostruito rete e traffici dell'organizzazione con le radici in Calabria e i suoi uomini a Roma, da dove certi affari si gestiscono meglio. Erano stati emessi 47 ordini di custodia cautelare. Massimiliano Avesani era in buona compagnia.Tra gli indagati c'erano il capo Candeloro Stradella (nel gennaio 2009 preso dai Ros in strada a Pavia), gli ndranghetisti Piromalli, Facchineri e Tosi, l'ex poliziotto Robeto Utzeri (della scorta dell'allora ministro degli Esteri Gianni De Michelis) e l'altro trafficante genovese Andrea Torello Rollero.Come pochi altri, Massimiliano Avesani era latitante. Fino al settembre 2008, quando è stato arrestato nel Principato di Monaco mentre passeggiava con la sua compagnia, grazie alla collaborazione internazionale tra la polizia Postale e l'Interpol di Roma della Direzione centrale della polizia criminale, condannato dal tribunale in primo grado a 20 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.    Massimiliano Avesani stava tentando di riciclare un milione e seicentomila euro spacciandosi per un'altra persona.Nel novembre successivo i giudici monegaschi avevano dato parere favorevole alla estradizione, avvenuta il 5 agosto 2009, quando a Stradella è stato preso in consegna dalla polizia di frontiera e dai carabinieri del Ros che hanno condotto le indagini.Giunto a Roma, Massimiliano Avesani era sorvegliato speciale, condizione nella quale è rimasto per due anni: a una certa ora della sera doveva rientrare nell'abitazione, con l'obbligo di rendersi disponibile alle verifiche delle forze dell'ordine.I primi giorni di dicembre, a ridosso della decisione della Cassazione, il mafioso ha avuto le informazioni giuste, ha saputo della condanna e si è reso irreperebile.Quando i poliziotti che lo avevano in custodia sono andati a casa per prelevarlo e portarlo in carcere, lui non c'era più. Il nome di Massimiliano Avesani non è ancora finito nella lista degli irreperibili. Dovranno essere i magistrati a dichiararlo latitante. di TOSI MASSIMILIANOhttp://massimilianoandreatosi.altervista.org/tosi-massimiliano-stradella/ http://massimilianoandreatosi.altervista.org/tosi-massimiliano-stradella/ http://massimilianoandreatosi.altervista.org/massimiliano-tosi-sinossi-romeo-giulietta/