stradeperdute2

Lettere Sconvenienti


 "Se avesse tenuto un diario del dolore, l'unica voce sarebbe stata una parola: io"Philip Roth Eccomi qui a contemplare il silenzio.  Fuori comincia il comando della notte, come dentro di me. Mi alzo dalla tastiera e ascolto cauto i miei sensi  di scimmia ammaestrata. Si può imparare bene la lezione a memoria, far finta che ci piaccia il pezzo che stiamo accordando. Nessuno si accorgerà del trucco, nessuno,  vecchio mago, tranne te.Fuori è un muro d'acqua in tutto simile a quello di tante altre volte.  E luci di città e traffico, accesi sulla notte.Le mie mani riflesse sul vetro in ombre cinesi.Sono quelle che hanno sorretto mio figlio la prima volta. sono quelle che hanno premuto il bottone. sono quelle che hanno colpito duro sul ring. sono quelle che hanno detto si. sono quelle che hanno detto no. La pagina scritta di oggi apre sul nulla vuoto, ancora da scrivere, di domani.Un lampo attraversa la campana buia della notte e riflette l'ombra incerta della mia testa, china sul pezzo. Le parole danzano sulla pagina a svelare un tratto di strada percorso.Come quando scaricai il mio gancio destro, tanto tempo fa, dritto sullo zigomo del campione e tutto intorno fu silenzio assordante. Giocare di rimessa a volte paga, a volte no, come del resto giocare all'attacco. Esistono ricette di buona cucina che consentono una certa figura anche ai non cuochi. Al contrario, nella vita esistono variabili indipendenti  che consentono una discreta figura di cacca anche ai più navigati. E se di formule segrete occorre pur accennare, esse permangono insondabili quando non insostenibili, perlomeno ai più.E questo è quanto (per ora). Stradeperdute2