Infantilismi

pulizia mattutina


Conquistare l'alba e arrendersi al mattino.Camera con vista, confortevole, accessoriata: stereo, tv dvd, videoregistratore, micro-onde , inviti rifiutati, tu in un altro luogo lontano, freezer, frigorifero, gente con le rughe che sfida il proprio corpo per non sfidare se stessi.Amo guardare ed estraniarmi, ma più guardare.Stare in mezzo alla gente non mi spaventa come poteva succedere anni fa.Ormai sono sicura.Di cosa?Di me, di saper reggere ogni situazione, di saper trovare il ginocchio caldo che mi scaldi se decido di mettermi la minigonna.Sono sicura di portare a spasso la mia faccia - di cazzo . Vecchia nello specchio di un locale. Giovane e innocente nemmeno un'ora dopo nello stesso specchio.Non mi sento in grado di essere leggera. Poco spensierata, sempre con le mani sotto al mento e quella ricerca del futuribile che può essere inutile.L'immaginazione bastarda che mi bastona.Preferisco la parola baldracca a bagascia. Meno lasciva, più dura: reale.Tu non rispondi ma mi ami. Lo so. Cribbio lo so.Si può anche essere romantici in un blog in disuso, in un posto abbandonato.Isola.Le isole.Domani rientra Silvia dall'Irlanda. Fa la baby-sitter, parlerà l'inglese meglio di me anche se le traduzioni perfette da libri e giornali continuerò a farle io.Sono sempre stata brava a comprendere le tesi. Appropriarmene e ucciderle dopo gli esami.Rigirano in me senza caschè ne piroette. Si rivoltano, giaciono, si rialzano.Poi si mescolano e lasciano un casino.Destino.E chi ci ha mai creduto!A parte una volta. Il volto di una donna sognata e poi qualche giorno dopo vista, forse per la prima volta. E alcune sensazioni, dolorose più che accètte.Di sapere cosa sarebbe successo, da lì a breve, e forse fare in modo che la cosa succedesse proprio a quel modo.A modo direbbe Ruggine.E adesso vediamo se questa mattina mi porta qualcosa di fecondo che non sia un solitario o una partita ad Age of Empires.Magari mi chiami.O , male male , a domani.