STRANO MONDO

"AVEVO PAURA DI UNA STRAGE"


L'austriaca Natascha Kampusch ha dichiarato oggi di non aver mai smesso di pensare a come scappare dal "pollaio" in cui è stata rinchiusa durante gli otto anni del suo rapimento, ma di aver avuto paura di scatenare una strage con la sua fuga.Lo hanno scritto i due giornali austriaci a cui la ragazza ha rilasciato la prima intervista da quando ha riconquistato la libertà due settimane fa, ricordando gli anni passati nella cella sotto il garage della casa di Wolfgang Priklopil, in un paese alla periferia di Vienna."Continuavo a chiedermi 'perché tra milioni di persone questo doveva capitare proprio a me?'", ha dichiarato Kampusch alla rivista News.Priklopil ha tenuto prigioniera Kampusch in una cella senza finestre di sei metri quadrati, dopo averla rapita nel 1998 mentre la ragazza si dirigeva a scuola."Mi sentivo come un pollo in batteria", ha aggiunto Kampusch . "Giuravo a me stessa che non avrei mai perso il proposito di fuggire"."Ho sempre creduto di non essere nata per stare rinchiusa e avere la vita completamente rovinata", ha detto la ragazza che oggi ha 18 anni. "Mi disperavo per questa ingiustizia".Nell'intervista, Kampusch ha anche ricordato che Priklopil, a cui lei si riferisce chiamandolo "il criminale", l'aveva minacciata di fare una strage se avesse tentato di fuggire."Non avevo paura (per me) -- amo la libertà e credo che la morte rappresenti la libertà ultima ... ma (Priklopil) diceva sempre che avrebbe ucciso tutti i vicini, poi me e infine se stesso".In un'altra intervista con il quotidiano Kronen-Zeitung, Kampush ha raccontato di aver provato una volta a scappare senza successo saltando giù dalla macchina mentre il suo rapitore la portava in giro per Vienna. Ha anche ricordato della sua disperazione quando, dopo la sua scomparsa, le giunse la notizia che delle squadre stavano cercando il suo cadavere."Mi sono disperata quando ho avuto la sensazione che avessero smesso di considerarmi una persona viva".La giovane donna ha anche affermato di considerare uno spreco il suicidio del suo rapitore."Nessuno dovrebbe uccidersi. (Priklopil) avrebbe potuto darmi così tante informazioni".