quattro amici al bar

pubblicato su "il punto" il giornale della sagra dei misteri a Campobasso


Anche se il termosifone è ancora acceso (24 aprile) è arrivata la telefonata di Giovanni Teberino: “ti va di scrivere qualcosa…”…eccomi!Non sapendo da che parte iniziare, sono andato al museo dei misteri per…cercare ispirazione. Sono rimasto basito dinanzi ad un manifesto della sagra dei misteri degli anni quaranta. Un pezzo di storia, oramai! Nel leggere quel manifesto mi è saltato in mente, quasi automaticamente, un paragone con quei tempi, ed i nostri. Quel manifesto voleva, ma doveva, pubblicizzare la sagra dei misteri per i campobassani, e per qualche abitante della provincia che capitava in città magari per un mercato, ma dovevano anche essere in grado di leggere, l’analfabetismo allora era alto. Chi lo leggeva, probabilmente, conosceva la sagra dei misteri, ma ignorava, poteva ignorare, tantissime altre sagre e feste del nostro Molise. Adesso si inalbera qualcuno: ma come scriviamo sul giornale della sagra dei misteri e parliamo, magari, di una corsa dei carri, della n’docciata di Agnone, della faglia di Oratino, dei carri di sant’Anna a Jelsi, di quelli di San Pardo a Larino…e perché no?Ognuna di loro, almeno idealmente, ha un manifesto degli anni quaranta ben conservato, e “quel” manifesto, alle volte, rappresenta l’unico e solo mezzo di diffusione dell’evento….ancora oggi!  Sicuramente nel corso degli anni sono stati realizzati altri ed anche più bei manifesti, ma il “mezzo di diffusione” non è sempre cresciuto.All’interno del museo dei misteri, museo che funziona per opera volontaria di Giovanni, ma di tutta la famiglia Teberino, si respira un’aria di voler fare, di voler vedere e far vedere. Quell’aria che poi si concretizza come il preciso funzionamento di un orologio la giornata del Corpus Domini. Io penso che non sia più sufficiente affidarsi al volontariato di qualcuno per far sopravvivere le tradizioni di tutti. Se ci fosse un’organizzazione a monte, un organizzazione che fosse capace di catturare, racchiudere, organizzare e gestire tutte le peculiarità dei singoli eventi nelle nostra regione saremmo molto più contenti e felici. In pratica se ci fosse una specie di agenzia regionale che sovrintendesse all’opera di diffusione dell’immagine della nostra regione, si potrebbero occupare anche gli alberghi di Termoli, ed Isernia durante la sagra dei misteri, come quelli di Campobasso e Larino per la Sagra del Pesce…ecc, ecc. Dovremmo essere capaci di svestirci del campanilismo che ci assilla e metterci tutti insieme a lavorare per la diffusione della cultura molisana. Questa è la cultura che ci contraddistingue e che vale la pena di esportare. Una cultura fatta di feste e sagre nelle piazze e nelle strade dei nostri centri storici, centri che non hanno niente da invidiare a più blasonati comuni.Questo mi è venuto da pensare visitando il Museo dei Misteri. È grave?Franco di Biase