Lego technics

Un intervento, una parentesi


C' eravamo lasciati.... Buongiorno! E puntualmente torno, hahahahahahahaha! Già, dopo tanta assenza e grattacapi peggio dei capricci dei bambini torno!!! Che bello, e che noia... tornare a scrivere in un momento di lucidità, dove parlo da solo, mi rispondo da solo, comprendo da solo, consiglio da solo... tutto fai-da-te.Buon ritorno, buon rientro, buon modo di vivere. Avete mai pensato ad osservare attraverso l' onestà il vostro modo di vivere, senza motivarsi con le preoccupazioni da adulto, ma a guardarsi con gli occhi di un bambino: quando incontriamo, chiediamo, usciamo, ci attaniamo, quando siamo con noi stessi, quando impariamo, quando spieghiamo, quando cresciamo... ci ritroviamo in un bel mondo, il mondo dei bambini.Avete mai fatto caso come si manifesta l' espressione di chiunque quando si è in una situazione con piú persone? Quanti son capaci a mantenersi dentro ai propri limiti, quanti son capaci a capire quanto si puó andare "oltre" questi limiti... quanto si è capaci di gestire la propria vita con quello che ci offre il mondo? Il mondo sarebbe chiunque sta intorno a noi, qualsiasi persona incontriamo od abbiamo relazioni durante il trascorrere di ogni singolo giorno.Ci impegnamo mica male ad organizzarci secondo uno schema la nostra vita, intrinsecandola con "le regole della vita"... regole che passano al di fuori di noi stessi, regole che arrivano da qualcosa al di fuori di cosa diciamo, lo traduciamo spesso in pensieri, parole, dialoghi, frasi, ogni cosa che ci cimentiamo a fare e che lascia il segno (diciamolo onestamente: perenne) nella vita.Potenzialità che esprimiamo a nostro modo, su nostra misura personale interpretandolo su un moddello di vita base che si crede per tutti. Tutti i giorni ci indaffariamo a fare qualche cosa che ci occupa una parte del nostro tempo e delle nostre forze. Da dove arriva questa motivazione, da dove arrivano tutte queste cose da fare? Tutte queste preoccupazioni? E' qui il sipario tra reale ed irreale, dove ogni giorno lo mostriamo suddiviso tra fare e pensare... vi piace quest' ottica, questo punto di vista? Capisco possa anche essere difficile da comprendere col senso giusto, senza pregiudizio. È curioso intravedere nel modo di fare che abbiamo durante la giornata l' aspetto ed il comportamento che abbiamo della vita con questa meditazione... si chiamiamola cosî, perché sostanzialmente di questo sto parlando, una piccola meditazione ad un livello molto profondo che ci fa riflettere di quanto siamo accorti o menefreghisti di noi stessi,  ci mette a confronto con il senso del rispetto di cui tanto si parla ma immancabilmente manca, o non vien capito in quel momento.Viviamo in una società dove coi media riusciamo principalmente riportiamo notizie cronologiche a cosa è già successo, e tendenzialmente si è estremisti nel farlo, non si ha piú l' onestà di parlare di crescita, idee, novità, miglioramenti, spiegazioni piú semplici e meno condizionate...La maggior parte delle abitudini che manteniamo oramai la viviamo "morta", non ci osserviamo piú prendendoci il giusto tempo per tutto ma lo si tralascia per fare ancora qualcosa di piú... sembra quasi una regola il fatto di viversi 24 ore su 24.... Se ce ne fossero 48 sarebbe la stessa cosa? Cosciente che ogni problema che ci si presenta è la risposta alla nostra domanda "sono in grado di farcela da solo a vivere?"Ecco un osservazione alla filosofia di vita del giorno d' oggi: cosa siamo realmente in grado di fare oggi? Abbiamo la capacità anche di saperci fermare e lasciare spazio a qualcun altro? Sembra quasi che lavorare sia diventato un istinto di vita al contrario del rispetto alla vita, un offuscamento notevole ed oramai quasi scambiato di significato col modo di fare del giorno d' oggi, subito col rischio di sbagliare qualcosa...