Eh già... Mi son dovuto un momento ricredere pure io. Pur comprendendo la natura della circolare n.o 48 emessa dall' Agenzia delle entrate in questo mese di novembre, che elargisce una sorte di minisanatoria a cui dovranno sottostare i lavoratori frontalieri. L' azione dell' agenzia, infatti, ha emesso una circolare con la quale si precisano "chiarimenti" sulla posizione di chi lavora per imprese multinazionali, ma anche frontalieri, in poche parole chiunque abbia all' estero un deposito o conto corrente ai fini dell' accredito dello stipendio o degli altri emolumenti derivati dalla propria attività lavorativa. Una bella pensata che dà subito spazio al pensiero del semplice lavoratore di mandare a quel paese il "bel paese" per questa presa di posizione. In particolare per i frontalieri, proprio perchè si vedono costretti a "sanare" i contributi pagati all' estero, trattenute giustificate anche da servizi che garantiscono la continuità e l' informazione lavorativa estremamente efficienti, in ragione del fisco, che si giustifica dichiarando la decisione essenzialmente per "non penalizzare" lavoratori dipendenti come i frontalieri, che "si caratterizzano per la carenza della volontà di porre in essere comportamenti illeciti finalizzati all' occultamento di disponibilità finanziarie all' estero."
Frontalieri: quelli che pagano 2 volte i contributi salariali
Eh già... Mi son dovuto un momento ricredere pure io. Pur comprendendo la natura della circolare n.o 48 emessa dall' Agenzia delle entrate in questo mese di novembre, che elargisce una sorte di minisanatoria a cui dovranno sottostare i lavoratori frontalieri. L' azione dell' agenzia, infatti, ha emesso una circolare con la quale si precisano "chiarimenti" sulla posizione di chi lavora per imprese multinazionali, ma anche frontalieri, in poche parole chiunque abbia all' estero un deposito o conto corrente ai fini dell' accredito dello stipendio o degli altri emolumenti derivati dalla propria attività lavorativa. Una bella pensata che dà subito spazio al pensiero del semplice lavoratore di mandare a quel paese il "bel paese" per questa presa di posizione. In particolare per i frontalieri, proprio perchè si vedono costretti a "sanare" i contributi pagati all' estero, trattenute giustificate anche da servizi che garantiscono la continuità e l' informazione lavorativa estremamente efficienti, in ragione del fisco, che si giustifica dichiarando la decisione essenzialmente per "non penalizzare" lavoratori dipendenti come i frontalieri, che "si caratterizzano per la carenza della volontà di porre in essere comportamenti illeciti finalizzati all' occultamento di disponibilità finanziarie all' estero."