Angolo Cattivo

Centralia


C'è un senso che ha il colore rosso e viscoso nuota in una fenditura nascosta di una città abbandonata.Solca il tempo nelle sue regolari contorsioni con l'abilità liquida di molecole elementari.Freme il suolo della mia pelle come un'irritazione, un bruciore da sfogare.Genero la causa e l'effetto, con l'inevitabile e ciclica penetrazione, compressione e fuga, dolce e violenta, sensuale e tossica.Le crepe di un corpo esteso di terra senza immagini impresse, raccolgono pioggia e larghe sequenze di arsura, espellono calore e fiati metodici ed insistenti.Poi soffia il vento a nascondere resti di voce, ad accarezzare l'asfalto ondulato dei pensieri, prima che diventino piaga, prima che fuggano via.La mia bocca sono tanti crateri di parole rarefatte nel tempo allungato e sconfitto.E sembrano crocefissi gli alberi uccisi, sagome paralizzate che infilzano il paesaggio perchè non cercheranno più il cielo, e nuovi palazzi non li sovrasteranno.E sembrano uomini che dormono le pietre calde dagli annoiati ed irregolari sbuffi di veleno, accovacciati nel loro senso dinamico e fossile, come se raccontassero inascoltate un atroce spreco di risorse interiori.Il giorno di ogni giorno è quasi notte, sempre, io sono città morta ma il sottosuolo vive.