Stultifera Navis

Guardando vecchie diapositive


Martedì 15 febbraio 2014Liliana è seduta sul letto in ospedale, ci hanno appena detto che per lei non c'è più speranza"La casa la venderò", dico io"La mia casa! " e la sua voce è a metà tra un ricordo ed un rimpianto"Non posso stare in quella casa senza di te" ribatto"Io ci sono stata senza di te" chiude leiOggi, Mercoledì 7 Maggio 2014Una casa è soprattutto un insieme di ricordi, tanti oggetti che si accumulano e che parlano di vita vissuta. Se poi hai una casa grande con una parte che viene usata da deposito o magazzino , entrare in quelle stanze, aprire le ante di quegli armadi è come fare un tuffo nel passato, in quel passato su cui la Vita ha messo una lastra di vetro, guardare, ma non toccare, le cose che hai vissuto sono li, le puoi rivedere illuminate da una luce di nostalgia, ma nulla può essere cambiato, nulla può essere vissuto di nuovo, soprattutto nulla potrà più avere futuro.E così questa sera, mentre mi aggiravo tra quelle cose silenziose, ma capaci di evocare ricordi, ho trovato dei cofanetti grigi, caricatori di diapositive, li ho sfiorati con la mano immaginandomi cosa potessero contenere.Accanto c'era il vecchio proiettore, quasi senza rendermene conto l'ho tirato fuori dall'armadio, appoggiato alla belle meglio su una pila di scatole e l'ho collegato alla corrente.Immediatamente, con un ronzio reso solo un po' più roco dagli anni e dalla polvere, la ventola di raffreddamento si è messa a girare.Anche la luce si è subito accesa vivida, allora ho preso il primo caricatore e l'ho inserito.Il meccanismo di avanzamento automatico non funziona più, ma lo si può ancora usare manualmente e così, in quella posizione precaria, sono tornato indietro di 30 anni.Come eravamo giovani, come eravamo belli.Le vacanze sulle dolomiti, il matrimonio di Vittorio, quello di Luisa, il primo ed unico Natale passato con i suoi riscoprendo visi su cui il tempo non aveva ancora dipinto i segni del suo passaggio.Ho ritrovato intatte anche le emozioni, a cui si è aggiunta la consapevolezza dell'età."Adesso che, saprei cosa dire, adesso che, saprei cosa fare, adesso che..."La vita andrebbe vissuta due volte, una per imparare, la seconda per viverla ed invece ci tocca di vivere al volo, scegliendo in uno schiocco di dita il futuro e senza possibilità di tornare indietro.Senza possibilità di correggere gli errori, proprio quegli errori che, guardando delle vecchie diapositive in una sera piena di malinconia, ti trovi davanti  senza ormai modo di porvi rimedioC'è però anche la parte della consapevolezza, il riscoprirti innamorato di quella ragazza, ritrovare nei suoi occhi la stessa gioia, lo stesso amore che hai ancora racchiuso nel cuore in quel luogo così intimo, così protetto che neppure la sua morte ha saputo cancellare