Stultifera Navis

Non mi sento Charlie


No, più mi guardo dentro e più non mi sento Charlie.Sicuramente mi dispiace per la perdita di vite umane, sicuramente sono convinto che sia ingiusto essere condannati a morte e giustiziati per un'idea, ma la solidarietà si ferma qui, al lato umano, non sul piano professionale.Insultare la sensibilità di un miliardo di persone non è libertà, ma arroganza. Se anzichè Allah e Maometto avessero insultato gratuitamente  la madre o la moglie di un politico qualunque sarebbero stati come minimo querelati, (e vabbè che la querelle è sempre pubblicità) ed avrebbero dovuto pubblicare una smentita.Se la nostra fede religiosa è ormai estremamente annacquata e nulla di ciò che è sacro ci tocca più, non per questo vuol dire che certe esibizioni di cinismo non possono fare male a molte persone.Una vignetta blasfema sulla Madonna colpirebbe la sensibilità di molte persone che ne sarebbero addolorate e ferite.Cosa spinge queste persone a dissacrare tutto e tutti? Chi è che si sente autorizzato a calpestare la buona educazione, il rispetto reciproco, quel chinarsi sull'altro con comprensione?Se viviamo in un mondo di merda è anche grazie a vignettisti come quelli di Charlie Hebdo ,che rivendicano la loro libertà senza tener conto che la libertà di ognuno si deve fermare di fronte alla porta del vicino.Bestemmiare non mi rende migliore, non mi fa acquisire nulla, serve solo forse al mio ego che ritiene di poter calpestare chi mi sta attorno e non la pensa come me.Ed anche chi oggi si indigna, si chieda perchè a suo tempo, anzichè ridacchiare non ha messo su una maglietat dicendo "anche io sono Musulmano, anche io sono stato ferito da questa insensibilità".La realtà è che noi , consapevolmente o meno, riteniamo la nostra civiltà, la nostra cultura migliore delle altre e quindi prendere in giro chi reputiamo inferiore non lo riteniamo grave.Noi siamo soldati di una guerra culturale che ci porterà molto più lontano di quanto avremmo voluto andare.