Stultifera Navis

16 Febbraio - Un anno dopo


E' come se una lama affilata mi avesse tagliato in due ed ora assomiglio al visconte dimezzato di Calvino.Da un lato c'è l'uomo del presente che vive la sua vita a fianco della compagna che il destino ha portato nella sua casa e nel suo letto: bella, morbida e calda quando viene a portare la sua pelle nuda contro la mia.Le voglio bene? Certo che le voglio bene, pur con tutte le distanze che ci distinguono. Distanze di vite, di viaggi, di anni passati ad inseguire orizzonti diversi. Si, le voglio bene anche se spesso mi trovo a pensare che vivrei bene anche da solo, anche senza di lei, come era prima che la conoscessi.Vivrei bene da solo a coccolare la mia nostalgia.Sarà la vita che ha sempre deciso di testa sua a decidere, ancora una volta, cosa sarà di noi.Dall'altro lato c'è l'uomo del passato che vive nei ricordi, negli anniversari che in questo periodo si fanno più feroci.Un anno fa, giusto un anno fa sapevo che per L. era la fine. Lei lo sospettava, ne sono sicuro, ma nessuno ancora aveva avuto il fegato di dirglielo in faccia, mentre  a me lo avevano fatto senza scrupoli, in fondo a qualcuno si doveva iniziare a dirlo.Quello che rimaneva vago era il tempo, settimane, forse mesi, o, più ipocritamente, mesi, forse settimane.Alla fine furono sei settimane, un mese e mezzo in cui si spense, sempre più rapidamente, ma sempre lucida fino a quell'ultima  notte.La sogno spesso, l'ho sognata anche stamattina e lacrime mi aggrediscono quando penso al futuro negato, quando mi rendo conto che ho quasi realizzato il nostro sogno di vivere al mare, ma lei non c'è più.E' una lama sottile che mi ha tagliato in due ed ora le due parti vagano da sole, smarrite