Stultifera Navis

L'Europa si chiude


L'Europa si chiude! Controlli alle frontiere e schedatura di chi entra e chi esce L'unica cosa buona di questa Europa di burocrati ottusi era la libera circolazione dei cittadini e sarà la prima ad andare a ramengo... Per forza, essendo un Europa di burocrati ottusi... Poi mi chiedo: io che viaggio spesso, che non sono islamofobo e che ho parecchi amici in paesi islamici, sarò considerato un portatore sano di terrorismo? Mah!, invece di pensare di risolvere il problema alla fonte si invita la gente a morire di sete
La mia bacheca Facebook è scritta in italiano, ovviamnte, inglese, portoghese, basco, urdu, graco, arabo, francese, thailandese, farsi., afrikaans ecc...Non è è che io riesca a leggere tutte queste lingue, ma mi reputo cittadino del mondo, ho amici un po' ovunque raggranellati nei viaggi di lavoro e dai quali non mi sono mai sottratto anche se le condizioni geopolitiche del paese dove andavo sconsigliavano il viaggio.Mi è sempre piaciuto viaggiare per lavoro perchè, molto più che con il turismo, questo mi permetteva di interfacciarmi direttamente con le persone del luogo, conoscere le loro abitudini, condividere il loro cibo e scherzare sulle nostre differenze.In alcuni paesi ho dovuto accettare di farmi chiamare "Sir", perchè se avessero usato con me un termine più friendly avrebbe significato automaticamente dare maggiore importanza a quelli che invece tendevano a marcare le differenze, (perchè ci sono quelli che si reputano appartenere ad una cultura superiore), invece usando il termine genericamente si dava importanza uguale a tutti e dunque a nessuno.E' un po' il concetto di chiamare chiunque "capo", nei nostri cantieri.Ho sempre viaggiato libero da pregiudizi, guardando le cose con curiosità più che con un senso critico etrovando buffo ciò che da noi sarebbe assolutamente inconcepibile.Mangiare una scodella di trippa cotta negli orci di terracotta a lato di una strada di Pretoria provando a chiaccherare, e magari essendo anche preso bonariamente in giro dai workers neri che si stupivano di un bianco che condividesse il loro cibo e ridevano per gli occhi che strabuzzavano per quanto era piccante , è qualcosa che mi porto nel cuore.Così come le kefta mangiate in Marocco a scottadito i gamberi al cartoccio di Oslo Il cibo di strada è uno dei momenti più belli di un viaggio anche se  il gelato in una via di Mumbai in India mi ha fatto conoscere molto bene il bagno dell'hotel.Viaggiare, conoscere, parlare è il solo mezzo per non farsi prendere in giro dai seminatori di odio nostrani e forestieri.I proclami farneticanti di Al Baghdadi non sono diversi dai discorsi di Salvini, dalle intemperanze ed intolleranze dei neofascisti. Le menzogne raccontate ai futuri jhadisti non sono diverse da quelle sentite dalla Meloni sul palco di Bologna qualche settimane fa.L'odio si basa sull'ignoranza e la paura vaccina dalla repulsione contro la violenza.Se quanti oggi vorrebbero bruciare tutto il medioriente o, semplicemente, cacciare da noi tutti gli islamici , potessero parlare, conoscersi, incontrare i visi degli altri, mangiare il loro cibo, ridere delle stesse cose e, allo stesso modo, soffrire per gli stessi motivi, saprebbero mettere da parte gli estremisti di una e dell'altra parte Spero un giorno di vedere nella mia terra una festa islamica, i loro prodotti, le loro musiche, italiani di ogni religione insieme a divertirsi, a parlare insieme , a combattere insieme la paura che hanno due grandi fiumi quando si incontrano e si fondono nell'unico immenso mare dell'Umanità.