Stultifera Navis

Appennino


Da quando abito in Romagna ho scoperto l'Appennino.Ero abituato alle montagne, alle vallate ed ai passi spesso disabitati in inverno che portano a luoghi bellissimi, ma inospitali per la maggior parte del tempo.Anche i villaggi, i paesi lungo le strade hanno poca storia da raccontare. A meno che non si tratti dei grandi valichi, San bernardo, Monginevro, Moncenisio, di solito è semplice economia di sopravvivenza, che parla di di ingegno umano e fatica, ma poco altro.Invece l'Appennino è storia, arte, paesaggio, gusto.Le nuove vie di comunicazioni hanno fatto dimenticare quei passi e quei valichi che erano frequentati fin da quando gli uomini hanno imparato a spostarsi ed a commerciare, ma quei borghi caratteristici, fatti di pietra e di Storia sono rimasti quasi intatti , con i loro ponti sui fiumi immersi nel verde, le vecchie pievi, le rocche, luoghi di passaggio per viandanti, pellegrini, mercanti.Qui è passata la Storia, quella vera, le lotte tra i vari signori , di qui è passato Dante e ne ha lasciato traccia nella Commedia.Adesso, in autunno, tra lo splendore dei castagni che si colorano di mille colori, questi borghi spiccano per la loro poesia, quel modo che avevano gli uomini di un tempo di rispettare la natura, di armonizzarsi con essa, di diventarne parte integrante Ed è stupendo scoprire questi luoghi, intuirne l'intima essenza, lasciar scorrere le mani su quelle pietre piene di ricordi, portare i passi su quelle strade.Un mio piccolo sogno nel cassetto è quello di percorrere l'Appennino, da Nord a Sud, andare alla ricerca di quelle piccole storie che , in fondo, sono quelle che fanno la grande Storia dell'uomo.