Stultifera Navis

In un'altra vita


Il lavoro che faccio mi permette di entrare in contatto con realtà completamente differenti tra di loro, ma anche micromondi dove si vive con regole, ritmi e spesso consuetudini differenti che appaiono estranee agli occhi di chi arriva da fuori e si trova come un alieno catapultato sulla terra dalla rottura della sua astronave.In questi giorni, ad esempio, sto lavorando presso un'azienda civile, ma che per la sua particolare attività, si trova all'interno di una base militare delle forze NATO.Qui non si entra per un incontro con il cliente se non c'è stato un preavviso di almeno due settimane, si passano vari check point , si lascia l'auto fuori e , passati i tornelli ci si trova in questi immensi spazi deserti, edifici contrassegnati da un numero, tutte le porte chiuse e se ti scappa la pipi devi sperare di trovare subito l'edificio giusto e che il cliente sia pronto ad aprirti.Va un po' meglio se, come adesso , ottenuto l'accredito e ricevuto il fototesserino, tutte le porte ti si aprono, anche quelle dei cessi e della mensa.Ed e' stato proprio facendo l'alieno in questo mondo che mi è tornato in mente un ambiente completamente diverso, molto più consono alla mia natura, un mondo in cui mi sarebbe piaciuto lavorare.Un po' di anni fa, quando facevo il consulente di informatica, mi è capitato di andare a lavorare all'ippodromo di Torino.Le corse dei cavalli sono solo l'epifenomeno di un mondo molto più complesso che conduce la sua esistenza a poca distanza da noi, chiuso da una recinzione ed a cui non si accede, per il semplice fatto che non c'è motivo di farlo.Superata la sbarra del custode, improvvisamente l'asfalto termina e ci sono solo più stradine o piste in terra battuta che corrono in mezzo a boschetti di alberi. Si arriva ad un parcheggio comune dove c'è anche il bar, ristorante, punto d'incontro di tutto quel popolo, fantini, veterinari, la commercialista, gli stallieri.Il rumore del traffico non arriva al centro di quel mondo, solo rumore di zoccoli e qualche nitrito.Mi dicevano che un buono stalliere guadagna parecchio, li i colloqui di lavoro li fanno i cavalli, si capisce subito se uno ci sa fare, se l'animale con lui è tranquillo e sta bene e penso che nella prossima vita, se conserverò qualche ricordo, mi piacerebbe lavorare e vivere in quel mondo dove non c'è frenesia, ma ogni passo è dosato con il tempo che richiede.Alla mattina si fa fare una sgambatina al cavallo, una passeggiata lunga sotto i viali ombrosi, magari chiaccherando, magari raccontando dei propri sogni, di una certa ragazza con le lentiggini...Poi una piccola corsetta e si ritorna allo stabbio, si asciuga il cavallo, lo si striglia,( ed ai cavalli piace da matti questo quando è fatto bene), Imparare dove gli piace di più essere grattato, chiaccherare, scherzare, trovare un'intesa con l'animale deve essere più semplice che farlo con gli uomini Nel pomeriggio l'addestratore prende in carica l'animale , fanno gli esercizi, si allenano, poi di nuovo asciugare, strigliare, lisciare.Un saluto e viene la sera, da quel luogo buio secondo me si vedono anche le stelle.Alex