Stultifera Navis

Solicello di Febbraio


Solicello di Febbraio che sorridi lieve lievesulle siepi e sulle case, già si liquefa la neveDopo i giorni oscuri e tetri, il tuo raggio com'è gaioCom'è dolce il tuo tepore solicello di FebbraioSi, vengo da un'epoca in cui le poesie si studiavano ancora a memoria, e quelli come me si riconoscono perchè basta un semplice incipit, e, giù a valanga viene tutto il resto della poesia che è stata imparata e poi messa li in un cantuccio di questa immensa memoria che abbiamo nella nostra piccola testa.Quello che più mi meraviglia è che non c'è bisogno di rileggerla, a volte basta una spolveratina, uno sguardo al modo in cui erano stampate sul libro per rimetterne insieme i pezzi e ritrovarle li, sfavillanti e come nuove.Imparare a memoria non è nozionismo, come dicono gli imbecilli che hanno rovinato la scuola con idee balzane, ma era esercitare la mente, imparare un metodo di studio che sarebbe servito poi da allenamento quando le cose da imparare sarebbero diventate più difficili e non più in rima baciata.Come metodo io visualizzavo il libro, la posizione delle strofe e la rima aiutava a fare il resto.Crescendo anche le strofe apparentemente più ingenue del Pascoli assumono altri significati, impari a leggervi tra le righe e scopri che la belelzza di un brano è quella di saper raccontare qualcosa a tutte le età, oltre ovviamente a tenere compagnia.Mi capita infatti nei lunghi viaggi di scoprirmi a rivangare qualche vecchio pezzo , qualcosa che , poco a poco si ricompone.Resta in ogni caso un ottimo esercizio per la memoria che nella vita serve sempre.Bene, anche Gennaio è ormai archiviato, siamo a Febbraio, le giornate iniziano ad essere un pochettino più lunghe e, come dice la poesia iniziale, anche leggermente più tiepide, o almeno si spera.Iniziano anche ad esserci i primi fiori, ieri ho comprato due ciclamini da portare al cimitero.L'anno procede sul suo cammino e così la vita.