Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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Lunedì sera

Post n°523 pubblicato il 06 Febbraio 2017 da hieronimusb

Dicono che metta tristezza vedere un uomo solo al ristorante, magari con un mezzo litro di vino davanti.
Per esperienza so che è più triste quando ci sono due uomini soli al ristorante, perchè raccontandosi delle rispettive miserie bevono e bevendo raccontano e raccontando bevono fino a che uno dei due confessa all'altro di essere omosessuale e l'altro pensa "Oddio sono troppo ubriaco per scappare" .

A me piace stare al ristorante da solo, posso fare quello che voglio, guardarmi intorno, leggere il giornale, far finta di essere un gran signore usando con etichetta estrema coltello e forchetta.

Se poi il ristorante si trova in una provincia veneta dove il giornale locale dimentica i fatti nazionali ed internazionali e si sofferma sulla cronaca locale è veramente squarciare il velo su un mondo fatto di compleanni e incontri scolastici, lutti e gioie, piccoli reati e grandi gesti di solidarietà raccontati senza tecnica, ma con grande cuore.

Qui non si trovano le quattro "W" del giornalismo ortodosso semplicemente perchè sono inutili, i fatti li conoscono tutti, fanno parte delle chiacchere da piazza , da bar o da negozio
Il "WHO" lo conoscono tutti, è una vicina di casa o un conoscente, "WHERE" è superfluo, visto che nel where ci vive sia chi è protagonista che chi legge, il "WHEN" è assolutamente ininfluente, potrebbe essere accaduto ieri o un anno fa tanto il fatto è attuale nel momento in cui se ne parla mischiando magari tra loro le storie.
E poi il "WHY", ma cosa ci interessa  sapere perchè un 66enne ha cercato di baciare una cinquantenne? Cosa ci interessa sapere perchè un extracomunitario ha rubato una bicicletta?
Ma diamine, avranno avuto i loro motivi  ed il cuore nonosce ragioni che la ragione non conosce.

Mi piacciono questi giornali pieni di vita, così distanti dalla retorica dei grandi quotidiani in cui un omicidio deve essere davvero efferato per meritare un'articolo in prima pagina.
Su questi giornali ci trovo notizie importanti, la crisi delle scuole pubbliche piegate dal debito contratto perchè da due anni il governo non paga gli arretrati, l'autotassazione delle famiglie, cose che i grandi quotidiani snobbano intenti a guardare i grandi scandali.

Peccato che il fatto di avere un governo "moroso", qui non scuota gli animi, dopotutto in veneto essere "morosi" non è mica male soprattutto se la morosa l'è na bea tosa!

Nella mia personale classifica delle regioni ho avuto due "morose" venete, chissà perchè a me piemontese essere moroso faceva venire in mente di avere qualche cosa da pagare?

Alex

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Commenti al Post:
gigliodamore
gigliodamore il 06/02/17 alle 22:48 via WEB
In effetti credo che il termine migliore sia compagna, anche se magari è più idoneo usarlo per la donna della propria vita (se esiste) ma anche compagna per un tratto penso possa andare bene. ^_^ Non leggo molti quotidiani, su internet le informazioni sono più veloci, soprattutto locali. Nella mia città ad esempio, sono gli stessi cittadini che si danno notizia in un sito e possono comunicare tra di loro, tutte le problematiche della cittadina. ^_^
 
 
hieronimusb
hieronimusb il 06/02/17 alle 22:52 via WEB
Quando sono in giro mi piace leggere i quotidiani locali, spesso sembra di essere all'estero, si ha una visione della vita completamente differente con tanti piccoli quadretti veramente caratteristici :o)
Pensa che nel dialetto di mia nonna "fidanzata" si dice "sfuijura" :o)
 
lab79
lab79 il 07/02/17 alle 13:26 via WEB
(Allora solo da me i giornali locali sono dei piccoli necrologi....e basta!)
 
 
hieronimusb
hieronimusb il 07/02/17 alle 17:17 via WEB
Beh, si vede che dalle tue parti non succede mai niente :o) In realtà neppure sulla stampa di Torino c'è mai molto, si deve ripiegare su giornali più locali
 
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Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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