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Post n°572 pubblicato il 10 Ottobre 2021 da hieronimusb
Ormai vado sempre meno frequentemente a Piossasco, dopo la morte di mio padre non ho più motivi per andare su, ma soprattutto, ogni volta che ci vado mi porto indietro, al ritorno, la sensazione che i luoghi che conoscevo non esistono più. Visi sconosciuti per le vie, per vedere qualche faccia conosciuta posso andare solo al cimitero, ma soprattutto i luoghi che conoscevo stanno cambiando e,pazienza, se cambiano in meglio come la casa dove abitava Oriana che stanno ristrutturando, purtroppo altri luoghi, per me importanti come la chiesetta di San Rocco si sta velocemente deteriorando, intonaco staccato, ampie traccia di umidità lungo i muri e squarci da cui spuntano i mattoni antichi.
Eravamo un quartiere, un borgo, una comunità, ora chi è rimasto è troppo vecchio, deve guardare le proprie macerie, ma soprattutto, alla gran parte di chi abita in quella via, di quella chiesetta del 1600 intorno a cui per trenta anni, mia moglie, io ed altri, ci siamo dati da fare per la festa, per far vivere un borgo, per dargli un'identità, non frega nulla.
Non capiscono che quella chiesetta che dà il nome alla via è qualcosa che univa quel rione, quel quartiere, nei cortili si viveva, si cucinava, si faceva festa insieme, non non appartenevamo a Piossaco, ma a San Rocco.
Era un punto vivo e vitale! Ora, piano piano si sta sgretolando. Che vergogna se dopo 400 anni dovesse andare in rovina proprio ora. Ma che fare? Anche la chiesa parrocchiale è a rischio crollo, mancano i soldi, mancano i fondi, mancano i fedeli, manca soprattutto avere a cuore dei simboli che rappresentavano l'unione dei cittadini, che facevano sentire comunità.
Non so di cosa o di chi sia la colpa, non so neppure se esista una colpa, so solo che il mio passato si sta disgregando nelle macchie di umido che lasciano ferite aperte sui muri dei ricordi da dove affiorano i mattoni antichi ...
Il presente macina il passato, che continua a vivere solo nella nostra testa. Difficile riconoscersi in ciò che è diventato il borgo o la città dove siamo nati e cresciuti. Non succede solo a te. P.s. magari stavolta mi rispondi :-)
Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
UANDEO (E SE) MORIRÒ
Quando , (e se), un giorno morirò non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo o di paradisi che non mi interessano, di inferni che non ho meritato e se un purgatoriò ci deve essere non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto
quando , (e se), un giorno morirò, non voglio tombe costruite come casa nè che si estirpino fiori se il senso della vita deve essere nel tornare da dove son venuto sarà l'utero della terra la mia ultima casa
Quando, (e se) morirò sarà perchè ho vissuto in un lungo istante senza tempo raccolto come seme che diventa albero e poi frutto come il fiume che corre e corre per tornare al mare senza pensare neppure un momento che questa vita possa finire
Se e quando morirò, sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio la chiave segreta del tutto
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