Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

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« Di abbigliamenti variIl Peccato originale? »

Aria di Natale

Post n°583 pubblicato il 05 Dicembre 2021 da hieronimusb

Si dice che nella vita bisogna schierarsi ed allora io lo faccio e dichiaro apertamente che a me il Natale piace, senza "se" e senza "ma"!
Leggo post di gente che si augura che questo periodo finisca presto, che criticano la commercializzazione, l'ipocrisia, il finto buonismo, ed invece a me, di tutte queste cose non ne frega nulla, sono cose degli altri, il Natale piace  a me, mi ci trovo bene dentro e cercherò di gustarmelo fino in fondo, perchè mai, come in questo periodo, ritrovo il mio cuore di bambino, quello che si nutriva di favole e di sogni e che a volte devo mettere da parte per affrontare la vita di un uomo adulto.
Mi piace il freddo, rinchiudermi nel mio giubbotto e girare per le strade piene di nebbia dove le luci scintillano regalando aloni dorati, mi piace l'odore del vin bruleè e delle caldarroste, mi piace vedere la gente indaffarata, piena di pacchetti.

E mi piace vedere i presepi, sono fortunato, qui dove vivo ce ne sono tanti, a parte i grandi presepi meccanici della famiglia Gualtieri, quasi ogni casa, ogni via mette fuori, sulla strada il suo piccolo presepe.
Magari è solo una natività, altre sono scene più complesse, ma è un dono che queste famiglie fanno alla comunità ed io sono loro molto grato.
Per il primo Natale che abbiamo trascorso da sposi novelli, Liliana ed io, avevo avuto l'idea di fare da noi le statuine del presepio, era un modo per farlo diventare parte di noi, perchè, anno dopo anno, quando vai a prendere la scatola dal piano più alto del ripostiglio ed inizi a spacchettare le statuine, la capanna, le casette di cartapesta in quei fogli di giornale c'è la storia di un anno, è una porta sul passato, notizie ormai vecchie che danno il senso del tempo che passa, ma sono anche un filo conduttore dell'esistenza.
E ricordi dove eri, cosa facevi un anno prima, se avevi dei pensieri che ora hai risolto, o se stavi bene mentre ora...

Fin da bambino questo semplice gesto mi ha regalato emozioni, così volevo che quelle statuine fatte da noi rimanessero a ricordarci di quel primo Natale insieme.
Detto fatto avevo acquistato il Das, colori pennelli ed attrezzi ed una sera dopo cena abbiamo iniziato...
L'idea c'era, la manualità molto meno, alla fine San Giuseppe e la Madonna erano riconoscibili perchè il primo era marrone, la seconda blu.
Il bambinello in fasce sembrava un bruco che cercasse disperatamente di uscire dal bozzolo.
L'unica cosa che era venuta bene era la mangiatoia con l'impronta del mio pollicione che aveva scavato la conca per acogliere il Redentore del mondo.
Liliana era un po' scettica, ma io ho insistito per metterli lo stesso nella capannuccia : Era il nostro presepe.
Però poi ero circondato da persone che non avevano il mio stesso concetto di poesia, mia mamma quando lo ha visto ha detto "Ma è bruttissimo!" ed allora Liliana che all'estetica ci teneva è andata a comprare una Sacra famiglia come Dio comanda, ma quelle statuine sono rimaste nel nostro presepe per molti anni.
Ora non so che fine abbiano fatto se siano ancora a casa di Giupino o se qualcuno le abbia buttate via senza sapere la storia che le accompagnava, ma la loro immagine è ancora viva dentro di me.
Adesso ho due presepini, di cui quello che amo di più è minuscolo, poco più grosso di una noce, mi è stato regalato come ringraziamento e non lo metto mai via per ricordare a me stesso che anche se le luci si spegneranno Natale ritornerà come ogni anno a regalarmi la sua magia

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Commenti al Post:
surfinia60
surfinia60 il 06/12/21 alle 17:13 via WEB
Io sono tra quelli che ha sempre denigrato il Natale, nell'età adulta, o comunque da che ho memoria. Quest'anno, un po' come lo scorso, provo una sorta di apatia e disinteresse. Mi sento come la volpe con l'uva. Non posso avere un Natale con tutti i crismi, con la famiglia vicina, i preparativi, il cenone, i regali da scartare, l'atmosfera di festa un po' sdolcinata. Così la mia mente si è messa una sorta di impermeabile, per soffrire meno di queste assenze. Credo che sia un po' così per tutti coloro che sparano a zero su questa festività. Tu fai bene a coltivare questa tradizione e i buoni sentimenti che l'accompagnano.
 
 
hieronimusb
hieronimusb il 07/12/21 alle 13:29 via WEB
Per Natale non avrò la famiglia vicina, lo trascorerrò da solo come gli ultimi 7, non credo di avere tanti pacchetti da scartare, mi cucinerò un buon piatto di pasta giustamente piccante e mi berrò un paio di bicchieri di vino, poi andrò a camminare giù fino in paese anche se, temo, il bar sarà chiuso, ma mi godrò le strade deserte e sorriderò pensando che molti sono riuniti per il pranzo. Probabilmente lavorerò perfino un poco, insomma, nulla di tutto ciò che uno riterrebbe dover essere "Natale". E' che il senso del Natale me lo porto dentro, è parte di me, non qualcosa che sta al di fuori
 
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INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

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