Stultifera Navis

Non sono ubriaco, ma diversamente sobrio

 


Vado alla ricerca della felicità naturale e possibile
sapendo che la felicità non è una meta,
ma un modo di viaggiare

 

AREA PERSONALE

 

ULTIMI COMMENTI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2017 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30    
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 13
 

TAG

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

AVVERTENZA

I testi contenuti in questo blog, salvo dove specificatamente indicato, appartengono al sottoscritto.
Non valgono una sega, ma se qualcuno volesse copiarli da un'altra parte mi farebbe piacere saperlo.

Grazie

 

Messaggi di Giugno 2017

La paura più grande

Post n°561 pubblicato il 28 Giugno 2017 da hieronimusb

Qual'è la tua paura più grande?
E' importante sai conoscerla, perchè è il primo passo per poterla affrontare.
Non ti chiedo di gettarti adesso in questa lotta, so che non sei ancora pronta, ma ti chiedo di iniziare a guardarla ed a cercarla.
La tua paura più grande è la madre di tutte le tue paure ed il mantello con cui si nasconde è l'angoscia che ti prende.
Non affrontarla a mani nude, ma prendi con te alleati preziosi.
In primo luogo il tempo.
Tu sei padrona del tuo tempo, hai il tempo per studiarla e per capirla, per toglierle di dosso il mantello di oscurità con cui si camuffa per apparire più grande, per vedere quali sono le piccole paure che come figli si trascina appresso.

In secondo luogo la forza.
Tu hai la forza di lottare per te, perchè questo è il tuo compito, da questo dipende la qualità della tua vita.
Amati, tu sei importante, prima che per gli altri per te stessa, amati dunque senza lasciarti accecare dall'egoismo o dall'orgoglio, amati con la tenerezza con cui la madre ama il figlio, perchè tu sei allo stesso tempo figlia di ciò che eri ieri e genitrice di ciò che sarai domani.

Ecco in questa mattina di brume e nubi basse, di strade lucide di pioggia e arroventati soli, guarda alle tue paure e scegli quella che sta avvelenando la tua vita.

Qual'è la tua paura più grande?
Non la paura di morire, questa è una certezza, e non è in tuo potere il mutarla. Vivi come se potessi vivere mille anni, senza agitarti, senza l'angoscia del domani.
E' vero, tutti ti dicono di vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, per parte mia ti dico, vivi ogni giorno come un'occasione per prenderti cura di te, di ciò che ami, di chi ami, ma con la tranquilla consapevolezza che sarà un cammino che ti porterà oltre te stessa e la tua vita, che rimarrà con te anche quando non ci sarai più.
Ma ogni cammino richiede il suo tempo, porta con te la consapevolezza che avrai il tempo per mettere un passo dopo l'altro e sommare carezze alle carezze.
Se vuoi essere vento, non essere l'uragano, ma la brezza gentile che accarezza e da sollievo.
Se vuoi essere acqua non essere l'alluvione, ma la pioggia gentile che disseta la terra.

Qual'è la tua paura più grande?
Non è la paura di soffrire, anche questo è parte di noi, del nostro essere uomini e donne in faticoso cammino.
Accettare di poter soffrire è già vincere in parte la sofferenza, è dargli uno scopo che non trascenda te stessa, ma sia per te stesso un'occasione di imparare, di andare oltre, di utilizzarla come un sentiero per capire di più te stessa ed il mondo che ti si avvolge intorno.

Qual'è la tua paura più grande?
Ecco, vedi come è facile andare dentro alle parole, separare ogni singolo pezzo fino a scoprirla nuda di fronte a te.
Mi fermo qui, non voglio portarti sui miei sentieri, ognuno ha il suo drago da affrontare, cerca il tuo senza fretta, senza l'angoscia di affrontare il buio e quando infine arriverai alla Madre delle paure, scoprirai che non ti fa più paura, ma che anzi puoi accoglierla come una figlia, perchè è sempre stata parte di te, del tuo cammino, il motivo per cui valeva la pena camminare.

Fuori dalla caverna del tuo mostro personale troverai il sole ed un mattino nuovo.

 
 
 

Al ristorante leggo

Post n°560 pubblicato il 26 Giugno 2017 da hieronimusb

La cosa più imbarazzante quando si legge un libro al ristorante è commuoversi per ciò che si sta leggendo e doversi asciugare gli occhi e soffiarsi il naso sotto lo sguardo incuriosito di una cameriera e degli altri avventori.

Se consideriamo poi che io sono il tipo che si commuove quando i topini e gli uccellini portano a Cenerentola il vestito per la festa si capisce come le mie preferenze vadano sempre per saggi, libri di filosofia e matematica che sono aridi come un il deserto di Nazca.

Però capita talvolta che per uno stracico del weekend mi trovi a finire un libro iniziato sabato scorso, un libro già letto, ma che valeva la pena rileggere per affrontare ancora una volta i grandi temi dell'amore, del senso della vita, delle infinite coincidenze per cui siamo qui , viaggiatori u questa terra.

Il libro si intitola "la ragazza delle arance"; lo scrittore è Jostein Gartner, un norvegese , professore di fiosofia, diventato famoso anni fa con il suo "La storia di Sofia".

In questo libro un padre, che una malattia grave ha condannato ad una morte precoce, scrive a suo figlio che all'epoca ha quattro anni, come ha conosciuto la madre.

Il dattiloscritto verrà poi nascosto e ritrovato 11 anni dopo quando il bambino diventato adolesente sarà in grado di capire.

Nel libro il padre affronta il tema dell'amore ovviamente con una pagina bellissima dedicata al concetto del "noi", ma soprattutto fa capire al figlio come solo una serie di circostanze concatenate tra di loro abbia permesso un giorno a quel ragazzo di essere vivo e di leggere quelle parole.

La lunga lettera termina con una domanda "Se ti fosse stato dato di scegliere, se nascere ed un giorno morire o non nascere proprio, cosa avresti scelto?"

Il padre, condannato ad abbandonare la vita nel pieno della felicità confessa che avrebbe scelto di non nascere, ma si rende conto che in quel modo avrebe negat la vita anche al figlio ed al figlio di questi e così via....

Il figlio, divenuto adulto risponderà alla domanda del padre




 
 
 

Vorrei sapere

Post n°559 pubblicato il 25 Giugno 2017 da hieronimusb

Vorrei sapere se in questo mondo, in questo mio tempo esista ancora una donna vera, capace di vivere una storia vera, capace di gioia, di allegria, di voglia di vivere.

Ultimamente mi imbatto in personaggi, donne all'apparenza, ma che oltre all'apparenza non hanno nulla di più, che pretenderebbero di vivere in una fiction, in un mondo virtuale dove loro sono libere ed indipendenti, per fuggire da una realtà che invece le vede solo oggetti, proprietà di uomini a cui di loro non interessa nulla.

Come si può essere così falsi?
Come si può credere che un'illusione possa riscattare una realtà?

Ma poi, se ognuno si limitasse a vivere le storie nella sua testa, potrebbe essere quasi comprensibile ed invece no, invece loro vogliono coinvolgere altri, pretendere che altri vivano le loro stesse emozioni, salvo poi , quando la realtà esige il suo prezzo, scappare senza preoccuparsi del dolore che infliggono.

Ed allora vorrei sapere se esiste ancora una donna VERA, capace di mettersi in gioco completamente per un sogno che possa diventare realtà, un sogno da vivere insieme, un piccolo progetto, anche solo piantare un campo di pomodori, ma che sia qualcosa da fare insieme.

Ovvio, ci deve essere qualcosa di più, ci dev'essere un battito d'ali, una vibrazione, un'armonia, altriment le cose non hanno senso.
io voglio volare, voglio vivere, voglio provare ancora gioia ed emozione e non mi importa dei problemi che ci possono essere, quelli sono abituato ad affrontarli, ma per favore, se non avete coraggio, se preferite la vostra cuccia infelice ad una prospettiva di vita, lasciatemi in pace, io cerco una donna VERA

Se questa donna esiste e se per un miracolo della vita riuscissimo ancora a vibrare insieme sono disposto a mettermi in gioco con lei ogni singolo giorno che mi resta da vivere

 
 
 

Diario minimo di sopravvivenza canicolare

Post n°558 pubblicato il 24 Giugno 2017 da hieronimusb

E' estate e su questo, purtroppo, non ci piove!
Non ci piove in tutti i sensi sia per la siccità che per l'ovvietà del concetto: siamo in estate  e a caldo.
Quando dico che è la stagione che mi piace di meno, tutti mi assalgono, "Ma come? E' la stagione delle ferie, mare, caldo, sole".

Già, ma quando io parlo dell'estate penso a questo particolare periodo dell'anno in cui un sole feroce si alza molto presto al  mattino  e spadroneggia per il cielo tutto il giorno fino a sera inoltrata, irradiando calore arroventando automobili, strade, case, calore che poi, nelle poche ore di buio non si riesce a dissipare per cui stamattina alle 7.00 c'erano già , (o ancora), 27 gradi.

La casa dove abito è sistemata bene, ha aperture sia verso mare che verso monte e solitamente tenendo le finestre aperte l'aria circola sempre garantendo un'ottima vivibilità, ma in questo periodo anche qui le certezze vacillano.

A parte momenti come questi che, seduto sul terrazzo , mi godo di un ottima brezza essendo il sole dall'altra parte della casa, con il procedere della giornata il sole le girerà intorno rosolandola come un pollo allo spiedo ed allora dalle finestre lasciate inopinatamente aperte entrerà aria rovente che attenderà paziente fino a tarda sera quando sarà ora di andare a letto e mi tormenterà per tutta la notte.

Ho il condizionatore, ma non mi piace dormire tenendolo acceso, così sono due notti che mi rotolo tra le coperte sudato con il rischio che un'improvvisa brezzolina notturna mi geli improvvisamente le terga causandomi un gran bel mal di schiena.

Va bene, passerà anche questo periodo in cui fa troppo caldo anche solo per pensare , piuttosto sto pensando che dovrei anche stirare.... lo rimando a domattina oggi  proprio non ho voglia

 
 
 

Sabato 17 Giugno

Post n°557 pubblicato il 17 Giugno 2017 da hieronimusb

Strada facendo il blog si è regolarizzato ed è ormai un settimanale, e non perchè accadano poche cose, anzi, tutto il contrario, la vita reale va, occupa spazio, riempie le giornate e scopri che , senza rendertene conto, un'altra settimana è passata.

Andando per settori, il lavoro latita, le cose si muovono lentamente, ho avuto un paio di discussioni con gli inglesi che lamentano un'eccessiva aggressività nell'affrontare le situazioni mentre loro sarebbero più flemmatici e si crogiolerebbero in quel bel stabilimento che ho frequentato alla fine di maggio, facendo le loro cosine con muchiiiiiiiiiisssima calma.

Peccato che fuori di là il mondo corre e rotola in avanti ed io che vorrei vedere maggior grinta sbatto tutti i giorni la testa contro un muro di gomma.
Non mi faccio male, ma la frustrazione aumenta.

Ho deciso che ad Ottobre tirerò le somme e, nel caso le cose non siano cambiate tornerò a guardarmi intorno.

Lato casa tutto procede a meraviglia, dopo essere tornato single mi sono riappropriato degli spazi che prima mi erano negati, ho messo su il mio studio-laboratorio-antro_dello_scienziato_pazzo e mi piace sia il colpo d'occhio che starci a lavorare ed è stato stupendo oggi alzare gli occhi e scoprire che erano già le sette di sera ed il tempo del dopo pranzo era volato.

L'applicazione a cui sto lavorando è venuta bene e necessità solo di piccole limature, quindi anche qui le soddisfazioni arrivano.

Anche l'aria è cambiata, giovedì sera quando sono arrivato c'era un afa opprimente e le zanzare col kalashnikov che ti assaltavano ad ogni passo , adesso sono seduto fuori sul terrazzo, c'è una deliziosa brezzolina che ha spirato tutto il giorno mitigando la temperatura ed asciugando il copriletto in lana che ho lavato con grande sforzo e che metterò via fino a dopo l'estate.
Le termocoppie di guardia mi dicono che ci sono 27 gradi, da farci la firma.

Anche oggi, per pranzo sono andato in spiaggia portandomi il libro ed è rilassante in questo periodo di poca gente scambiare anche due parole con Matteo e Mirella, gestori del bagno.

Io sono ancora bianchino ed il massimo che mi sono permesso finora sono i pantaloncini e l acanotta,  ma già sulle sdraio si notano corpi perfettamente abbronzati, lucidi di creme e luccicanti al sole.
Sarà il caso che mi decida anche io a colorarmi un poco per non dover recitare la parte del fantasma nel Macbeth della spiaggia.

In questo settimanale manca il suppplemento sportivo essendo estate, vogliate scusare, tornerà a breve, però è tempo di concerti all'aperto ed a me stasera piacerebbe tornare a vagare per feste e sagre cercando quella musica che riesce a sciogliere anche un orso come me.
Chissà che con la compagnia giusta...

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: hieronimusb
Data di creazione: 10/12/2008
 

UANDEO (E SE) MORIRÒ

Quando , (e se), un giorno morirò
non voglio un prete che mi parli di un dio in cui non credo
o di paradisi che non mi interessano,
di inferni che non ho meritato
e se un purgatoriò ci deve essere
non sarà diverso dal mondo in cui ho vissuto

quando , (e se), un giorno morirò,
non voglio tombe costruite come casa
nè che si estirpino  fiori
se il senso della vita deve essere
nel tornare da dove son venuto
sarà l'utero della terra la mia ultima casa

Quando, (e se) morirò
sarà perchè ho vissuto
in un lungo istante senza tempo
raccolto come seme che diventa albero e poi frutto
come il fiume che corre e corre per tornare al mare
senza pensare neppure un momento
che questa vita possa finire

Se e quando morirò,
sarà perchè ho cercato nell'ultimo viaggio
la chiave segreta del tutto

 Alex

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963