SOLO PER AMORE

Buon compleanno papa'.


Tutto ciò che vorrebbe una figlia per un padre è tutto ciò che un padre vorrebbe per la propria figlia: salute, fortuna, felicità, una famiglia serena….
Tu mi hai dato tutto questo; anche se eravamo poveri, avevamo tutto. Ed io cosa ti ho dato? Tutto quello che potevo, cercando di coniugare il mio essere figlia e la mia vita. Io so tutto della tua malattia e con mamma e Alberta ho scelto di tenerti a casa. Ragiono sempre pensando a cosa è meglio per te e cosa vorresti tu.
Volevo tenerti vicino a me, non volevo che altre mani, sconosciute e fredde, ti toccassero. Volevo essere io a farlo, e l’ho faro' fino all’ultimo. Ti avevo promesso che non ti avrei mai portato in un ospedale, non avresti mai riposato al di fuori del tuo letto, ma alla fine la situazione mi è scappata di mano. Avevamo bisogno di un aiuto esterno e, piccolo mio, ti ho appoggiato su un altro lettino al bisogno.
Ma io sono sempre qui con te, sono sempre vicino a te ad ascoltare ogni respiro, mentre la tua mente viaggia, spero in sogni bellissimi.
Io ti ho sognato tante volte, sempre sogni brutti, tranne uno: sognavo che eravamo tutti a casa, la sera, ad aspettare che tornassi dal lavoro e, una volta arrivato, ti correvo incontro piangendo e tu mi rassicuravi dicendo che era tutto finito, che era stato tutto un incubo. Magari fosse stato tutto un incubo! Ma sai, tante volte per me lo è stato, mi sembrava di non trovare mai pace, respiro. Dovevo sempre decidere io, per qualunque cosa, invece avrei tanto voluto fare solo la figlia. Adesso ti chiamo “il mio piccolino”: si sono invertiti i ruoli.
Ti sono stata accanto in ogni tuo secondo, ho ascoltato con apprensione ogni tuo respiro, anche  quelli piu' sofferti. L’unica cosa che chiedevo ai medici e a Gesù era di non farti soffrire. Ho chiamato tante volte il prete, ho avuto bisogno di lui, che mi dicesse qualcosa di confortante, che mi aiutasse a starti vicino. Io non trovavo conforto in niente, ma lui un po’ me ne dava, perché mi diceva che in Paradiso Gesù accoglie tutti con le braccia aperte.
Papà portami con te ti prego, fammi vedere dove sei adesso, come ti trovi, se stai bene. Voglio venire con te, voglio starti vicino.
La paura della  morte è un gelo immenso, è paura, è solitudine, è un dolore inspiegabile. Non pensavo di amarti così tanto, anche se ho sempre saputo che dei genitori belli come voi sono una rarità. I figli devono stare vicino ai genitori e sai che quando pensavo di essere io la tua forza, mi sono accorta che eri tu la mia.
Papà, dammi la forza per andare avanti, per continuare ad avere cura di te...per avere la forza di sopportare il dolore della cosapevolezza di un addio non lontano, per fare tutto ciò che tu avresti voluto da me; dammi la forza per affrontare ogni nuovo giorno sorridendoti.. Papino mio, dammi la forza per stare vicino alla mamma, che ti ama da 41 anni e ti amerà sempre, dammi la forza per farle spuntare ancora un sorriso.
Mentre tu sei perso nel tuo mondo, penso al nostro vissuto. Quanti ricordi papino mio, non li dimenticherò mai. Io so quello che tu hai fatto per me, hai dato tutto te stesso perché non ci mancasse niente. Spero anche io di aver fatto tutto per te, perché non ti mancasse niente. E se adesso ti manca qualcosa come faccio a capirlo? Dammi un segnale papà, ti porto io quello che ti manca!
Sto tanto tanto male papa' e mi fanno tanta paura la notte ed il buio.
Papino, un bacio forte ed un abbraccio immenso. Io ti sono vicino, ma tu, fatti sentire. Fammi sentire che ci sei, dimmi che stai bene adesso, questa è la cosa più importante. Non importa dove sei, ma che stai bene.
Voglio pensarti quando stavi bene, forte e vigoroso com’eri e così come sono cresciuta io.
Ti scriverei ancora tante pagine, ma voglio dire alle persone che stanno leggendo di stare vicino ai propri genitori, che sono una forza grande. E chi ne sta perdendo uno, venga a raccontarmi come fa a continuare a vivere.